Adsp Augusta-Catania, quale presidente? Sindaci e operatori lanciano nuovo guanto di sfida al ministro
AUGUSTA – Nuovo capitolo del braccio di ferro dei tre sindaci dei comuni insistenti sul porto di Augusta (Augusta, Priolo Gargallo e Melilli) con il governo nazionale sulla presidenza dell’Autorità di sistema portuale (Adsp) del mare di Sicilia orientale, che ha competenza sul porto Megarese (nella foto di repertorio in copertina, ndr) ma anche su quello di Catania.
Una nuova lettera aperta viene resa nota oggi dopo quella del 22 aprile, in cui i tre sindaci Giuseppe Di Mare (Augusta), Pippo Gianni (Priolo Gargallo) e Giuseppe Carta (Melilli) chiedevano la nomina di un presidente “siciliano” ottenendo poi il parere negativo del presidente della Regione Nello Musumeci in merito all’indicazione ministeriale di “promozione” del commissario straordinario in carica, l’ingegnere romano Alberto Chiovelli.
Dallo scorso maggio, quindi, per quanto riguarda l’attesa nomina, tutto fermo e solo voci di corridoio. L’ultima voce riguarda l’ipotesi di un’indicazione ministeriale a favore dell’attuale segretario generale dell’Autorità di sistema portuale, Attilio Montalto, già comandante della Capitaneria di porto di Augusta.
Nella lettera aperta odierna, indirizzata al ministro delle infrastrutture Enrico Giovannini, oltre che al governatore Musumeci, la novità è rappresentata dalla sottoscrizione anche da parte delle due sigle di operatori portuali, e segnatamente di Marina Noè, presidente di Assoporto Augusta, e Davide Fazio, presidente di Unionports maritime cluster. Si evidenzia, in particolare, l’opposizione all’eventuale nomina di un presidente “burocrate” o di un “militare“, contestando un “ridimensionamento delle prospettive dei territori che compongono il nostro porto“.
Ecco qui di seguito il testo integrale.
“Gentile Ministro Giovannini, caro Presidente Musumeci, lo diciamo a chiare lettere: alla presidenza dell’Autorità portuale del Mare di Sicilia orientale vogliamo un manager. Occorre una persona capace di avere una visone di sviluppo che riesca a progettare per i prossimi vent’anni, che abbia dato prova di sé nel suo trascorso di vita.
Abbiamo atteso in silenzio l’evolversi della situazione sin da quando il Presidente Musumeci ha espresso il suo primo parere contrario alla nomina del Commissario Chiovelli. Posizione che abbiamo da subito condiviso proprio in forza della ricerca di un presidente che fosse di alto profilo e in discontinuità con il passato. Ma ora è il tempo di dire la nostra.
Non ci serve un burocrate né tanto meno un militare. L’Autorità di sistema non può essere una mera stazione appaltante di progetti non concertati, ma un vero e proprio volano di sviluppo. Ci aspettiamo che il prossimo presidente e, per la verità, anche il prossimo segretario generale sappiano interpretare il bisogno di condivisione e di obiettivi di tutta la collettività, che siano in grado di vedere oltre e di pianificare nuove forme di transazione industriale.
Più e più volte abbiamo criticato, in questi anni, la mancanza si prospettive, il copia ed incolla di piani triennali vecchi e senza dinamicità, che si rincorrono di anno in anno perché poco o niente si è fatto nel triennio precedente.
Vogliamo che nel sistema portuale si torni a pensare in grande, partendo dal piano di sviluppo delle opere per finire con progetti in sinergia con l’Amministrazione comunale. Non si può pensare di operare scelte non condivise con le amministrazioni in cui il porto risiede, né tanto meno si può procedere con la mortificazioni delle risorse del nostro sistema portuale. Contestiamo gli atti e le scelte che sono state fatte in questi anni di ridimensionamento delle prospettive dei territori che compongono il nostro porto.
È tempo di scelte, importanti, e per questo l’Autorità deve essere elemento inclusivo e non divisivo, non paga il muro contro muro né paga l’arroganza dell’uomo solo al comando. Nessuno è indispensabile ma tutti siamo necessari“.
A dare una connotazione politica a questo nuovo capitolo della nomina, in un precedente comunicato stampa diramato nella mattinata, è stato un deputato regionale della Lega, il siracusano Giovanni Cafeo.
“Il desiderio di occupare a tutti i costi poltrone che spinge la sinistra e il M5s – ha dichiarato – a fare scelte spesso inadatte e fuori contesto non può essere ulteriore motivo per danneggiare il nostro territorio“. Cafeo si è riferito esplicitamente all’ipotesi di nomina dell’attuale segretario generale: “Pur non avendo nulla di personale nei confronti di Montalto, la scelta del ministro Giovannini confermerebbe la tendenza a ritenere la posizione di presidente dell’autorità portuale più come un ruolo burocratico che strategico, avallando l’ipotesi di una gestione attuale dell’ente impeccabile, efficiente e priva di opacità, cosa che evidentemente non corrisponde al vero“.