Lo yoga della risata protagonista di “Augusta open lab”


AUGUSTA – Dopo la presentazione del progetto “Augusta open lab” da parte dell’associazione “Quattroterzi”, che nelle scorse settimane ha invitato le altre associazioni e gli artisti del territorio alla collaborazione culturale, domenica è andato in scena il primo spettacolo dello spazio condiviso.
Ad accogliere l’invito è stato Giovanni Villari con “Rido felice… Senza motivo!”, di cui è autore e attore. Artista autodidatta e seguace, nonché divulgatore, del cosiddetto yoga della risata. La pratica, nata a metà degli anni Novanta da un’idea del dottor Madan Kataria, ha unito le tecniche dello yoga alla scienza della risata per trarre i massimi benefici psicologici e fisici del ridere senza motivo. Ridere sollecita l’emisfero destro, che è la sala controllo degli stimoli e della creatività, nella loro visione d’insieme: infatti, la vena artistica di ogni essere umano viene proprio da lì.
Villari ha rotto subito il ghiaccio invitando il pubblico a essere parte attiva dello spettacolo: “Sapete cos’è l’humming? È un suono che si produce tenendo la bocca chiusa, la lingua sul palato ed emettendo un suono gutturale continuato. Io vado di là a cambiarmi e voi continuate finché non vi dirò che potrete fermarvi”. Così, tra l’imbarazzo di alcuni e l’audacia di altri, la sala si è riempita del suono di mille api. Grazie a questo semplice esercizio di respirazione, il pubblico si è sciolto, pronto ad essere trasportato nel dedalo di sinapsi di cui Villari è il filo conduttore, che invita a perdersi in una risata per ritrovarsi nella felicità.
Le remore di alcuni sono state abbattute dalla spontaneità dell’autore e dal legame empatico che ha instaurato esercizio dopo esercizio, in un crescendo di partecipazione nel quale il pubblico è passato da spettatore ad attore, come nella storia del Bottaio di Pirandello o come nella danza liberatoria della palla da parare e poggiare per terra. La sua arte del far ridere non è fatta di barzellette o storie comiche ma delle risate che ognuno porta dentro sé, incastrate tra le contratture dell’anima che ogni giorno viene appesantita dai cattivi pensieri.
“Molto bene, molto bene… Yeah!” è stata la costante dello spettacolo, una frase liberatoria accompagnata da un gesto di apertura delle braccia come quando si esulta. Liberatoria come la risata che Villari ha tirato fuori dal pubblico in sala, grazie al rilassamento totale.
Piccoli sussulti che spingono il diaframma ad esplodere in un tripudio di benessere condiviso. Persone di età differenti ma con la comune espressione serena di chi si è ritrovato bambino. Un battesimo sotto il segno del buon umore per “Augusta open lab”, di cui Giovanni Villari è sostenitore e a cui ha destinato le donazioni degli spettatori della performance.
Marcello Marino