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Riprende il processo all’ex arciprete di Augusta

ex-arciprete-gaetano-incardona-processo-abusiAUGUSTA – Riprenderà presso il Tribunale di Siracusa, il 12 ottobre prossimo, il processo all’ex arciprete della Chiesa Madre di Augusta Gaetano Incardona, originario di Buccheri, imputato per la presunta violazione dell’articolo 609 bis del codice penale, che prevede una condanna, da cinque a dieci anni, per chiunque costringa qualcuno a subire o a compiere atti sessuali.

Incardona, secondo l’accusa, avrebbe esercitato particolari “attenzioni” nei confronti di una giovane di circa vent’anni, recatasi in Chiesa Madre per confessarsi. L’atto, quindi, sarebbe considerato aggravato perché compiuto da un ministro di culto nel somministrare un sacramento.

Come si ricorderà, la ragazza si recò nella locale stazione dei Carabinieri e fu consigliata di ritornare dal sacerdote munita di microtelecamera per poter avere una prova documentale certa e inequivoca. Dopo che la ventenne ritornò dall’aver assolto il compito, avendo ricevuto da Gaetano Incardona le stesse “attenzioni” avute in precedenza quando era andata la prima volta, scattò l’arresto.

In virtù dell’età al sacerdote, gli furono concessi gli arresti domiciliari in canonica e successivamente il sacerdote fu “allontanato” da Augusta con l’obbligo, tuttora in vigore, di non poter entrare nel territorio comunale. Incardona, infatti, ha eletto domicilio a Siracusa.

In un primo tempo l’arcivescovo Pappalardo nominò mons. Amenta quale “sostituto” di Incardona in Chiesa Madre, la cui titolarità restava all’imputato. Dopo circa un semestre, ricevute le dimissioni dell’ex arciprete, il presule siracusano nominò parroco della Chiesa Madre e arciprete il battagliero don Palmiro Prisutto, già parroco di Brucoli.

Nel frattempo era stato avviato il processo a Incardona, i cui difensori hanno chiesto fin da subito che venisse celebrato a porte chiuse. Ciò che il Tribunale ha concesso. Sono stati ascoltati due testimoni per l’accusa: la giovane che ha determinato l’arresto e un’altra ragazza, fattasi avanti dopo il clamore mediatico, che avrebbe subito le stesse “attenzioni” del prete negli anni in cui era parroco del Sacro Cuore.

La difesa di Incardona, il quale si è sempre protestato innocente, ha fatto testimoniare l’organista della Chiesa Madre e il governatore della Confraternita di San Giuseppe. Il processo ha subito rallentamenti per il cambio dei Giudici del Collegio e lunedì 12 dovrebbero essere pronunciate la requisitoria del Pubblico Ministero e le arringhe difensive. È possibile che la sentenza arrivi in giornata.

Cecilia Casole


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