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Politica

Coordinamento Mdp Augusta “richiama” il sindaco Di Pietro: “L’Inps ci toglie la sede, l’Adsp il porto, la Zes ciò che resta”

AUGUSTA – Il coordinamento cittadino di Articolo uno – Movimento democratico e progressista “richiama” il sindaco pentastellato Cettina Di Pietro, in merito alla difesa dell’agenzia territoriale Inps di Augusta, soprattutto alla luce dell’annunciata Zona economica speciale Catania-Augusta-Siracusa.

La sezione locale del giovane movimento politico, nato dalla scissione dal Partito democratico decisa da Speranza e Bersani, che in città conta sull’apporto del consigliere comunale Giancarlo Triberio, si è dotata di un coordinamento cittadino composto da Loredana Audibert, Giovanni Longhitano, Francesca Quattrocchi, Giovanni Ranno, Sebastiano Trigilio, Antonio Urso, Nino Ziino.

Con questa prima nota, il coordinamento intende rilanciare la questione intorno alla paventata chiusura dell’agenzia territoriale Inps: “Non riusciamo a capire perché il governo vuole chiuderci l’Inps, e allo stesso tempo dice di favorire nuove imprese con la Zona economica speciale; a meno che, ovviamente, non preveda di farne arrivare ad Augusta un numero esiguo. Non riusciamo proprio a capire come farebbero queste nuove imprese a essere agevolate dalla Zes, quando il servizio basilare dell’Ente previdenziale viene soppresso; a meno che, evidentemente, si tratta di aziende che hanno sede da tutt’altra parte“.

In merito al recente incontro catanese in cui il ministro De Vincenti ha annunciato l’istituzione della Zona economica speciale della Sicilia orientale, si aggiunge: “Non riusciamo affatto a capire perché la sindaca Cettina Di Pietro plauda alla Zes mettendosi in posa fra due big del Pd renziano, come Enzo Bianco e Giancarlo Garozzo, mentre la sua amministrazione si fa sfilare la sede della Previdenza sociale, vitale tanto alle imprese della Zes quanto ai comuni cittadini; a meno che, chiaramente, non ne dia già segnata la sorte, come per l’Autorità portuale“.

La sezione locale di Articolo uno – Mdp ironizza sul futuro politico del primo cittadino: “Forse ci sembra di capire che il suo futuro non sia più nei 5 Stelle, troppo in caduta per garantire candidature sicure a nuovi parlamentari ambiziosi. Forse ci sembra di capire che non le interessa più fare il sindaco di una città troppo distante dal suo modo di fare e di pensare e forse troppo diverso da quello che i suoi consiglieri pensano di appoggiare. Sono domande che ci poniamo come circolo Mdp. Sono dubbi che si pongono gli augustani“.

Ma prosegue con un appello al sindaco pentastellato, senza lesinare critiche: “Le auguriamo ogni bene futuro, ma nel frattempo ha il dovere di onorare la carica che si è assunta. Ha il dovere di assumersi tutte le sue responsabilità. Ha il dovere di chiedere e ottenere risposte, di bussare e sbattere i pugni sulle porte che non si aprono. Ha il dovere di mettere le carte in tavola, e farle volare per aria se danneggiano questa città. Ha il dovere di vigilare su cosa fanno per Augusta quanti sono stati chiamati a rappresentarla negli Enti. Come l’Autorità di sistema portuale, giusto per fare un esempio, e particolarmente quelli la cui nomina porta sotto la sua firma. Signora sindaco, l’Inps ci sta togliendo la sede, la Adsp ci ha tolto il porto e la Zes ci toglierà ciò che ne è restato. In Consiglio comunale ci ha urlato “si sono mangiati la città”. Non ci ha detto chi fossero e non sappiamo nemmeno se sia così. Però temiamo di sapere presto chi se l’è venduta“.

 


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