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Taormina, convince il “Rigoletto” targato Giordani. Sul palco anche talenti lirici augustani

AUGUSTA – Continua l’ascesa manageriale di Marcello Giordani, nome d’arte del tenore augustano Marcello Guagliardo, da trentadue anni attivo sui palcoscenici dei teatri lirici di mezzo mondo. Guagliardo, tre anni fa, si candidò alla poltrona di sindaco di Augusta, sua città natale, e, probabilmente, non ha messo da parte le sue ambizioni politiche.

Pur deluso dal risultato dell’agone elettorale, Guagliardo mantenne l’impegno, assunto prima delle votazioni, di rappresentare un’opera lirica all’aperto. Lo fece mettendo in scena Cavalleria rusticana di Mascagni sul sagrato della chiesa Madre, in piazza Duomo, attirando un gran numero di spettatori che assistettero a titolo del tutto gratuito. Poi ha continuato allestendo L’elisir d’amore di Donizetti e Pagliacci di Leoncavallo, fra Augusta, Melilli e Noto.

Nei giorni scorsi il gran salto a Taormina, nel prestigioso teatro greco-romano, dove, ogni anno, migliaia di persone si recano per applaudire i divi del cinema e della moda. Mercoledì 11 e domenica 15, sotto la direzione artistica di Guagliardo-Giordani nell’ambito del “Sesto senso opera festival” è andata in scena una delle opere più popolari di Verdi, il Rigoletto, con professionisti collaudati del belcanto, quali Giovanni Meoni, nella parte del protagonista, Desirée Rancatore, nel ruolo di Gilda, la figlia di Rigoletto, e Raffaele Abete, tenore-rivelazione, che ha sostenuto, con sicura spavalderia e con voce attraente, la parte del duca di Mantova.

Nel cast artistico, composto di un centinaio di elementi fra orchestra, corpo di ballo, coro e solisti, anche due baritoni augustani, l’ancor giovane Luca Guagliardo e il giovanissimo Marco Zarbano, il primo docente, il secondo allievo della Yap, la scuola per talenti canoro-musicali attivata dallo stesso Guagliardo-Giordani, che canterà, sempre a Taormina, sia il 29 luglio nel concerto finale del “Sesto senso opera festival” che ad agosto nella Tosca di Puccini.

Come molti cantanti lirici, dopo tanti anni di vita artistica sulle scene, anche Guagliardo-Giordani ha scelto di fare il maestro di giovani talenti e, come tutti i maestri veri, anch’egli ha a cuore che i suoi allievi emergano anche attraverso esperienze teatrali come l’opera verdiana, nella quale si sono esibiti anche due giovani artisti siracusani: Gianni Giuga, baritono (dai folti capelli nerissimi) e Noemi Moschetti, soprano di avvenente presenza, più volte premiata in concorsi lirici banditi dalla Yap.

Prima dello spettacolo di ieri sera (che ha debuttato l’11 luglio), una voce fuori campo ha annunciato che Desirée Rancatore era affetta da tracheite, ma avrebbe cantato lo stesso. Rancatore, che ha interpretato il personaggio di Gila innumerevoli volte, da Verona a San Francisco, dall’Australia al Giappone, è stata lungamente applaudita; Raffaele Abete ha scatenato l’entusiasmo femminile, Giovanni Meoni il plauso generale.

G.C.


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