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Un tavolo tecnico per disabilità e disagio sociale, Amenta: “A Lentini in meno di 10 giorni, ad Augusta neanche una risposta”

AUGUSTA – Torna a porre la questione della tutela dei diritti delle persone diversamente abili e, contestualmente, anche dei cosiddetti caregiver familiari (i familiari che assistono un loro congiunto ammalato e/o disabile) l’associazione “20 novembre 1989”, che conta circa 150 famiglie, come associazione aderente alla First (Federazione italiana rete sostegno e tutela dei diritti delle persone con disabilità).

Il vicepresidente nazionale dell’associazione, l’augustano Sebastiano Amenta, anche nella qualità di membro del direttivo e garante della First, rende noto che si stanno portando avanti istanze su tre livelli: a livello nazionale, nell’Osservatorio permanente per l’inclusione scolastica, istituito con decreto presso il Miur, grazie al presidente della First, Maurizio Benincasa, puntando sulle linee guida del Pei – Piano educativo individuale, a tutela dell’alunno disabile e per il futuro scolastico del medesimo; a livello regionale, chiedendo l’istituzione di un tavolo tecnico permanente sulla disabilità al nuovo governatore, Nello Musumeci, “affinché ci si impegni in politiche a tutela della disabilità e del disagio sociale” e per i caregiver familiari, che “non devono e non possono essere lasciati soli“; a livello comunale, e qui Amenta evidenzia una disparità nelle azioni amministrative, menzionando i casi di Augusta e Lentini.

Amenta afferma: “Ho chiesto più volte all’assessore alle Politiche sociali di Augusta, Rosanna Spinitta, tramite pec, l’istituzione urgente di un tavolo tecnico permanente inerente alla disabilità e al disagio sociale, ma ancor oggi il sottoscritto e soprattutto le oltre 150 famiglie associate aspettano una risposta. A Lentini per esempio abbiamo istituito il tavolo tecnico e, dal momento che ne ho fatto richiesta, sono passati meno di dieci giorni, il tutto insieme al distretto socio-sanitario n. 49, e per questo devo ringraziare l’assessore alle Politiche sociali Rita Blancato e la dott. Linda Linfazzi delle Politiche sociali di Lentini“.

Non bisogna starci affianco solo durante le manifestazioni pubbliche e poi, abbassato il sipario e spente le luci, veniamo abbandonate a noi stessi – rileva Amenta –, perché i bambini e ragazzi speciali di tutto ciò ne possono fare a meno“.

Il vicepresidente dell’associazione “20 novembre 1989” conclude: “Noi, come altre realtà associative, ad esempio, portiamo avanti iniziative di inclusione con dei laboratori ludici, il tutto con risorse economiche proprie e donazioni di soggetti privati e sopratutto grazie all’impegno dei volontari. L’amministrazione dovrebbe stare vicina e sostenere le associazioni per il lavoro che fanno quotidianamente, perché noi siamo un valore aggiunto in questa società civile e starci vicino, non intendo esclusivamente da un punto di vista economico ma, intendo, sederci intorno ad un tavolo e iniziare politiche sociali inclusive mirate a favorire l’integrazione dei disabili e dei ragazzi disagiati, inclusione professionale e sociale, politiche a favore di questi ragazzi e delle loro famiglie“.


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