Politica

Augusta, quale Muscatello nel nuovo piano regionale Covid di “transizione”?

AUGUSTA – Il Covid center, allestito e più volte rimodulato (con la sospensione dei reparti prima di Chirurgia e poi anche di Medicina) in questi due mesi di emergenza Covid, attualmente al secondo piano del vecchio padiglione (nella foto di repertorio in copertina) dell’ospedale “Muscatello” conta 32 posti letto potenziali per pazienti non gravi, nell’ambito dei 224 posti letto Covid che erano stati assegnati alla provincia aretusea.

Tali posti letto ad Augusta, per fortuna, non avrebbero mai visto superata la compresenza di una decina di ricoverati per Covid-19, mentre, a ieri, si registra un solo degente. Al netto delle dovute cautele e con riguardo alle curve epidemiologiche provinciale e regionale, la questione diventa pertanto se al “Muscatello” resterà il Covid center almeno fino al prossimo autunno e quando torneranno attivi i reparti sospesi o trasferiti per far spazio al reparto emergenziale, tema su cui si interrogano la cittadinanza e la politica locale.

L’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza nei giorni scorsi ha annunciato un nuovo piano Covid post-emergenziale di “transizione” a partire dal 18 maggio e fino al termine dell’estate, in conformità alle percentuali di occupazione posti letto fissate dal decreto del ministero della Salute: circa 1.200 posti letto Covid (un terzo di quelli programmati nella “Fase 1”), cinque Covid hospital “dedicati” (la metà degli attuali) e la riapertura delle attività sanitarie finora bloccate a causa della pandemia, dagli ambulatori pubblici a quelli degli specialisti privati. “Perché fino all’estate? – ha spiegato Razza – Perché contemporaneamente è partita, con ordinanza di protezione civile, la progettazione delle strutture più organizzate che dovranno prepararci all’autunno“, per prevenire il temuto rischio di una seconda ondata di contagi. E proprio oggi l’assessore regionale parteciperà a una riunione della commissione Salute all’Ars.

I consiglieri comunali Enzo Canigiula e Vanessa Fazio, appartenenti a distinti gruppi consiliari di minoranza, in una nota congiunta di stamani sottolineano che “in questo momento il reparto Covid ex Medicina è vuoto e nel reparto Covid ex Chirurgia fino a ieri c’era ricoverato un solo paziente” e aggiungono: “Si pensi che si alternano solo un infermiere e un ausiliario a turno, mentre gli altri infermieri sono stati posti in “ferie d’ufficio”. Ora, visto che il peggio è passato e che i contagi sono in picchiata, visto che a Siracusa sono ricoverati (fortunatamente) solo 21 pazienti, visto che esiste il “Trigona” di Noto, viste un sacco di altre cose (piano territoriale di protezione civile, a proposito, è stato aggiornato?): cosa stanno aspettando i signori vertici dell’Asp a ripristinare Chirurgia e Medicina?“.

Intanto ha raccolto poco meno di mille firme online (962 ad oggi) la petizione lanciata lo scorso 26 marzo dal consigliere comunale Giuseppe Schermi per l’attivazione dell’ex Villa Salus di Augusta, struttura sanitaria privata e dismessa da un paio d’anni, quale “ospedale di P.S. di zona industriale in luogo dell’ospedale Muscatello, poiché riconvertito in Covid center“. Una ipotesi che la direzione dell’Asp non avrebbe inserito nel novero delle soluzioni emergenziali da pandemia a causa dei diversi mesi previsti per l’adeguamento della struttura, peraltro privata, che l’avrebbero resa fruibile solo a partire dall’estate.

Già il 30 marzo Schermi, appartenente al gruppo consiliare “Centrosinistra”, aveva inviato una pec agli enti preposti, trasmettendo le prime cinquecento firme online e chiedendo “un rapido allestimento della struttura, liberando contemporaneamente altri spazi del “Muscatello” per l’emergenza Covid“, seguita ieri l’altro da un’altra pec contenente l’aggiornamento inviata all’assessore regionale alla Salute, nonché all’Asp e ai sindaci e parlamentari della zona industriale.

Oggi quelle firme sono raddoppiate – ha scritto il consigliere comunale ieri l’altro, ai destinatari summenzionati – ed è quanto mai sentita l’esigenza di avere un ospedale d’eccellenza in grado di offrire tutti i servizi ospedalieri a tutela della salute dai rischi ambientali, come sancito dalla legge di riordino della rete ospedaliera siciliana. Infatti, nonostante la sostanziale assenza di pazienti Covid nei reparti adibiti al “Muscatello”, temo tempi lunghi anche solo per ipotizzare un ritorno alla situazione ex ante del nosocomio. Ciò a causa dell’elevato rischio di ritorno Covid conseguente ai flussi di pendolarismo estivo verso i nostri comuni costieri siciliani, a cui si sommerà in autunno la confusione con le influenze stagionali. Pertanto al fine di garantire adeguato presidio ospedaliero di prossimità a tutte quelle misure già previste dal Piano di protezione dalle emergenze esterne del Polo petrolchimico ex D. Lgs. 105/2015, nonché riconoscere il ruolo di cittadinanza attiva espresso dalla raccolta delle quasi mille firme in oggetto, si chiede formale riscontro per quanto di propria competenza a tutti i destinatari della presente Pec“.


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