AUGUSTA – Si moltiplicano le segnalazioni e le proteste degli operatori portuali di Augusta e Catania, dovute alla presenza dei barconi sequestrati ai “mercanti di vite umane” durante i quotidiani salvataggi in mare dei migranti. I relitti giacciono ormeggiati e talvolta semiaffondati nei pressi delle banchine commerciali dei due porti e costituiscono un serio ostacolo e anche un potenziale pericolo per quanti operano nei circostanti specchi di mare.
Le diverse categorie interessate auspicano da tempo uno snellimento delle procedure per rimuovere e distruggere i natanti sequestrati e, nel caso di Augusta, sollecitano, attraverso l’Assoporto, il trasferimento degli sbarchi in porti meno affollati come quello di Corigliano Calabro, scalo marittimo avente tutti i requisiti per questo tipo di operazioni.