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Ospedale “Muscatello”, resoconto del dibattito promosso dall’associazione “Umberto I”

AUGUSTA – Nel pomeriggio di giovedì 19 maggio, presso la sede dell’associazione filantropica liberale “Umberto I”, si è tenuta la conferenza dal titolo “Muscatello: polo oncologico d’eccellenza?”.

L’incontro, fortemente voluto e promosso dal presidente dell’associazione Mimmo Di Franco, è divenuto ancor più attuale alla luce degli ultimi assetti e riordini che stanno stravolgendo i reparti dell’ospedale “Muscatello”. Al tavolo dei relatori, oltre a Di Franco, hanno preso posto il relatore dottor Giuseppe Vaccaro, anestesista in forza allo stesso ospedale, e il sindaco Cettina Di Pietro.

L’argomento all’ordine del giorno è stato introdotto da Di Franco, che ha dichiarato la propria volontà di essere parte attiva nella ricerca delle responsabilità non solo politiche sul depotenziamento del nosocomio di Augusta, individuando come strada residuale quella di un esposto che porti la magistratura a verificare l’idoneità della scelte che hanno determinato lo stato attuale del “Muscatello”.

Il sindaco Cettina Di Pietro ha poi trattato lo spinoso tema della chiusura a tempo indeterminato del reparto di pediatria, avvenuta il giorno prima, in favore di un aumento dei posti letto del reparto di neurologia e della nascita di un polo oncologico d’eccellenza, ma di cui ancora non si ha contezza: “Vedremo se il reparto di neurologia, che sarà aperto domani (in data odierna, ndr), avrà realmente i dieci posti previsti nel decreto”.

Il dottor Vaccaro ha provveduto ad esporre un’attenta analisi storica dei decreti e degli altri atti di riordino che avrebbero indirizzato tali manovre. Secondo quanto riferito, già nel 2008, il commissario straordinario dell’allora Asl 8 dichiarava: “Sembrerebbe emergere l’orientamento di sopprimere il presidio di Augusta”, notizia che scatenò la protesta dei cittadini. Nel 2009, l’articolo 6 della legge regionale n. 5 prevedeva la nascita di un polo oncologico d’eccellenza, a discapito del punto nascita di Augusta, la cui chiusura avvenne nel 2012 in favore dell’ospedale di Lentini, mentre l’apertura del promesso polo oncologico d’eccellenza si attende a tutt’oggi.

Nella legge n. 5 erano previsti dei fondi speciali da destinare alle aree industriali a rischio per la salute dei residenti, che l’assessore regionale alla Sanità del tempo avrebbe dovuto stanziare. Vaccaro ha riferito che nel 2011 l’allora sindaco di Augusta fece esplicita richiesta che i fondi previsti nell’articolo 6 venissero utilizzati per il mantenimento del reparto di ostetricia e ginecologia insieme a quello di pediatria e, inoltre, che la chiusura di alcuni reparti avvenisse solo dopo l’apertura di altrettanti reparti legati alle criticità peculiari del territorio. Nel 2013 il presidio di Augusta venne individuato come “hub” per tutte le attività oncologiche e si dispose che venissero suddivisi i 24 posti letto di Oncologia dell’Asp di Siracusa, di cui 20 ad Augusta. Ma furono subito contestati e ridimensionati a 12 dalla stessa Asp, che, secondo quanto esposto, non avrebbe dato seguito all’individuazione del presidio augustano come polo oncologico, lasciandolo a Siracusa.

Alla luce di tali scelte politiche, secondo i promotori della conferenza, si evincerebbe l’intento costante di ridimensionare Augusta, deviando fondi, attrezzature e professionisti verso aree che non presentano lo stesso elevato tasso di rischi per la salute dei cittadini, lasciando interdetti alla luce dell’incidenza delle malattie correlate all’inquinamento prodotto dalla zona industriale.

Un’altra anomalia, nell’assegnazione degli specialisti in forza ai presidi, è stata messa in evidenza dal sindaco Di Pietro, rendendo noto che in sede di conferenza dei sindaci aveva sottoscritto un atto, poi inviato all’assessorato regionale, in cui la posizione del presidio di Avola prevedeva la soppressione del reparto di oncologia mentre, allo stato attuale delle cose, Avola ha un oncologo che potrebbe essere in forza al reparto di Augusta. Elemento su cui il Sindaco ha chiesto che venga fatta chiarezza.

Diversi sono stati gli interventi dei partecipanti all’incontro, tra cui alcuni medici che hanno contribuito, negli anni, alla crescita dell’ospedale cittadino, come il dottor Limma e il dottor Patania, che hanno esposto le loro perplessità sulla gestione di fondi e sulla volontà “occulta” di ridurre le attività specialistiche svolte dal “Muscatello”, in direzione opposta all’indicazione come centro di riferimento per il servizio oncologico.

Anche l’ex primario del reparto di radiologia Pisani è intervenuto a chiusura dell’incontro: “Mi batterò con tutto me stesso perché l’Asp rispetti i programmi e gli impegni presi nel corso delle conferenze dei sindaci e che si attenga a quel programma che purtroppo è un rospo da mandare giù, perché ho vissuto i fasti di Ostetricia ad Augusta, quando c’era il dottor Giacinto Franco“. Eppure, nell’ottica attuale di razionalizzazione delle risorse con cui è dovere assicurare l’indispensabile, e dove possibile anche di più, Pisani ha ribadito il concetto per il quale non si può togliere una specialità senza integrarla con le altre previste dal cronoprogramma, che dovrebbe essere obbligatoriamente attuato.

Marcello Marino


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