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Presentato il libro di Casole sul porto di Augusta: la storia di “core” da recapitare al ministro Delrio

AUGUSTA – Notevole affluenza di pubblico alla serata di presentazione del libro “Il porto di Augusta – europeo o del profondo Sud?” del docente-giornalista Giorgio Casole, tenutasi giovedì pomeriggio nel salone di Palazzo Zuppello. Organizzata dal Kiwanis club cittadino, presieduto per il secondo anno consecutivo da Domenico Morello, erano presenti tra gli altri il relatore Nunzio Famoso, ordinario di Geografia all’Università di Catania, i sindaci di Priolo e Melilli, Antonello Rizza e Pippo Cannata, il deputato regionale Giambattista Coltraro, la presidente di Assoporto, Marina Noè, già assessore regionale all’Industria. Purtroppo assente il commissario straordinario dell’Autorità portuale, Donato, che ha dovuto dare disdetta all’ultimo momento.

Prima di dare avvio all’incontro vero e proprio, il cerimoniere del Kiwanis, Antonello Forestiere, ha letto pubblicamente la missiva inviata dal sindaco Di Pietro, assente per il concomitante impegno in Consiglio comunale. Subito dopo è stata proiettata l’intervista video del 1991 di Giorgio Casole al palermitano Carlo Vizzini, allora ministro della Marina mercantile, che si trovava in visita ufficiale al porto di Augusta. Poi, dopo i saluti del presidente del club Domenico Morello e del luogotenente governatore del Kiwanis Gaetano Paolo Russotto, ha preso la parola l’autore del libro.

Casole, animato da autentica passione civile, ha proposto di inviare il libro al ministro Delrio perché conosca la realtà del porto di Augusta, per contrastare con le 115 pagine del libro la nota richiesta motivata a firma del presidente della Regione, Crocetta, inviata a Delrio per chiedergli di spostare a Catania, almeno per i primi due anni, la sede della nuova Autorità di sistema portuale. “Mandiamo il libro al ministro Del Rio come documento – ha proposto Casole – perché il porto di Augusta non è solo porto del territorio, ma è il porto della Sicilia orientale, che ha ricevuto il placet dall’Unione europea”. Ha ricordato, poi, l’importante mobilitazione del 1960 in cui il vicesindaco Giovanni Saraceno pianificò immediatamente e capeggiò, con il Consiglio comunale compatto, una vera mobilitazione popolare in favore del porto, su cui allora altri volevano mettere le mani. Casole ha ricordato anche che se il porto di Augusta venisse bloccato, come allora, un terzo d’Italia, secondo una stima, rimarrebbe senza carburante. Nel 1960 gli augustani vinsero la battaglia nel giro di un giorno.

I fatti relativi al porto di Augusta sono noti. Da regolamento comunitario il porto augustano veniva dichiarato porto “core”, cioè porto centrale dall’Unione europea. La legge sul riordino delle autorità portuali prevede che la sede dev’essere nella città con il porto “core”. Poi la recente decisione di trasferire la sede amministrativa della nuova Autorità di sistema portuale a Catania per due anni. “Due anni possono diventare un’eternità”, ha sottolineato il docente universitario Famoso, che, pur catanese, ha detto d’essere con il cuore a Catania, ma con la testa ad Augusta per ragioni obiettive. “Tutta la vicenda è avvolta da una nebulosa abbastanza volgare tra detti e non detti. Il volume parla del porto di Augusta attraverso ragionamenti di tipo economico, organizzativo, funzionale, commerciale, e così via. Casole ha dedicato 35 anni a questa tematica: è un atto di amore. È importante attribuire la giusta riconoscenza – ha concluso Formoso – a chi si è dedicato intellettualmente alla vicenda. Sembra quasi una maledizione per il porto e in generale sulle grandi opere del Sud”.

Il presidente del Kiwanis club cittadino Domenico Morello ha voluto evidenziare che “in questa battaglia a difesa del porto di Augusta i club service ci sono e vogliono svolgere il loro ruolo di società civile, al fianco delle azioni che saranno intraprese dall’Amministrazione comunale, dei sindacati, di Assoporto Augusta e delle associazioni datoriali“.

Durante la serata si sono susseguiti diversi interventi in un dibattito protrattosi sino alle ore 21. Antonello Rizza, sindaco di Priolo, ha ribadito che togliere la sede dell’Adsp al porto di Augusta significa fare un danno all’intera economia della provincia. Il primo cittadino di Melilli, Pippo Cannata, ha evidenziato come la battaglia per il porto di Augusta abbia bisogno dell’unione fra tutte le forze politiche, datoriali, sindacali, cittadine per provare a vincere la causa. Marina Noè, presidente Assoporto, ha annunciato che l’associazione si è già messa all’opera tramite la richiesta di accesso agli atti e impugnazione del decreto davanti al Tar di Catania. Il deputato regionale Giambattista Coltraro, capogruppo all’Ars di Sicilia democratica, ha condannato la decisione di Crocetta, da cui ha preso le distanze soprattutto per le questioni riguardanti il porto di Augusta. L’ex sindaco augustano Dino Santanello ha inteso sostenere la solitudine del sindaco Di Pietro “lasciata sola”, a suo dire, “da Di Maio, Di Battista e dagli altri” e ha esortato tutti, politici militanti e semplici cittadini, a “non lasciarla sola in questa battaglia”.  Sollecitato dallo stesso Giorgio Casole, Santanello ha ricordato che il porto di Augusta dà allo Stato italiano milioni di euro in diritti erariali ogni anno. Sono intervenuti anche Elio Cannavò, armatore italo-venezuelano originario di Augusta, Domenico Noè, console onorario della Turchia, ex spedizioniere marittimo, e Francesco Ruggero, libero professionista oggi, per molti anni operatore portuale.

Al termine del convegno, una targa commemorativa è stata donata dal presidente del club service Morello a Nunzio Famoso e allo stesso Giorgio Casole.


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