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Rebus Autorità portuale, tanti “se” e molti “ma”

porto-di-augusta-vecchia-darsenaAUGUSTA – Si tratterebbe di uno schema di decreto legislativo per la riorganizzazione, razionalizzazione e semplificazione della disciplina delle autorità portuali di cui alla legge n. 84 del 1994, ovvero per la riforma della governance dei porti italiani.

È il documento “in anteprima” diffuso da un magazine online di settore, che anticiperebbe tra l’altro la previsione di Augusta come sede della prossima Autorità di sistema portuale, rilanciato da diverse testate provinciali e già commentato come una vittoria da alcuni esponenti politici.

Saremmo però di fronte a una bozza, in quanto tale soggetta a continue revisioni, che non si discosta dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 6 agosto scorso, concernente il piano strategico nazionale della portualità e della logistica, solo dopo il quale sono sopraggiunti i dubbi sulla scelta tra Augusta, Catania e Messina, confermati anche da autorevoli esponenti della maggioranza di governo.

Rispetto al disegno originario, resta ferma la previsione di far coincidere le sedi delle nuove Autorità di sistema portuale con i porti che, da regolamento comunitario n. 1315 del 2013, vengono qualificati come “core”, in entrambi i casi quattordici. Inoltre, di assegnare ai porti spogliati dell’Autorità portuale le “Direzioni di scalo portuale”, uffici territoriali con compiti specifici istruttori, propositivi, oltre che amministrativi per materie secondarie e locali e di vigilanza e controllo.

Secondo lo schema di decreto, quindi, Augusta, con il suo porto “core”, sarebbe individuata come sede della nuova Autorità di sistema portuale, mentre Catania e Messina sarebbero sedi di Direzioni di scalo portuale.

Tuttavia, anche in questa bozza, restano in capo al Ministro dei Traporti ampi poteri discrezionali, quando prevede ad esempio che il Ministro, su proposta motivata della Regione il cui territorio è interessato dall’Autorità di sistema portuale, “ha facoltà di individuare in altra sede di soppressa Autorità portuale, aderente all’Autorità di sistema portuale, la sede della stessa”.

Oppure quando riserva allo stesso Ministro la prerogativa di modificare le Autorità di sistema, con soppressioni e accorpamenti a seguito di valutazioni dei volumi di traffico passeggeri e merci, a due anni dall’entrata in vigore della legge. Da ultimo, resta in capo al Ministro dei Trasporti il potere di nomina del presidente di Autorità di sistema portuale, che a sua volta nominerebbe i due relativi direttori.

Tratteremo in un successivo approfondimento il tema dell’istituzione di un hotspot per l’immigrazione all’interno del porto commerciale, come da gara Invitalia già indetta di concerto con il ministero dell’Interno, che determinerebbe una revisione complessiva del quadro.

Insomma, i cittadini di Augusta e della provincia di Siracusa che vedono nel porto megarese il volano di un diffuso sviluppo economico non possono ancora gioire. L’auspicio è che la bozza possa diventare legge e che le discrezionalità esercitate non siano tali da compromettere il futuro della portualità di Augusta.


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