AUGUSTA – Mentre sono in fase di completamento i lavori di ripristino dell’illuminazione nelle gallerie autostradali tra Augusta e Catania, oggetto nei mesi scorsi di proteste e polemiche anche in sede parlamentare, la Procura di Catania stringe il cerchio attorno ai presunti responsabili di alcuni dei ripetuti furti di cavi di rame della rete.
Nelle settimane scorse i magistrati della Direzione antimafia hanno chiesto il rinvio a giudizio per furto pluriaggravato del trentacinquenne G.P., che nel dicembre del 2011, insieme ad altri correi rimasti ignoti, avrebbe forzato i pozzetti elettrici dell’impianto di illuminazione autostradale, impossessandosi di un ingente quantitativo di cavi di rame.
Il soggetto inquisito, secondo la Procura antimafia, farebbe parte di un folto gruppo malavitoso etneo, accusato di associazione mafiosa, per il quale il Gip del Tribunale di Catania ha fissato l’udienza preliminare per il prossimo 4 dicembre. La Direzione regionale dell’Anas è stata citata tra le parti offese, essendo proprietaria dell’autostrada Catania – Siracusa.