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Di Mare lancia offensiva, dal regolamento “copiato” a una nuova lettera al Prefetto

conferenza-stampa-di-mare-stella-meloni-cambiaugustaAUGUSTA – Stamane, nella sede del movimento “Cambiaugusta”, conferenza stampa del consigliere di minoranza Giuseppe Di Mare, dopo quelle che lo stesso definisce “cose gravissime” accadute nell’ultima seduta consiliare di lunedì scorso.

Il presidente di “Cambiaugusta” Marco Stella, affiancato dal dirigente Roberto Meloni, dopo i rituali ringraziamenti e gli auguri per le festività natalizie, assicura il sostegno del direttivo del movimento al consigliere Di Mare e aggiunge: “Un regalino all’Amministrazione comunale prima del Santo Natale non potevamo farcelo sfuggire visto che, nonostante il comizio di appena una settimana fa, l’atteggiamento non cambia e continuiamo a scontrarci con un’ignoranza amministrativa allo stato puro”. Prima di lasciare la parola a Di Mare, Stella anticipa l’intenzione di un ulteriore comizio in piazza Duomo.

Continuo a essere seriamente preoccupato per come gli organi democratici vengono gestiti in questa città”, esordisce il consigliere Di Mare.  “Annuncio che tra lunedì e martedì protocollerò l’ennesima lettera alla Prefettura, alla Procura della Repubblica e all’assessorato Enti locali, perché ritengo che si debba porre un rimedio a questo modo di gestire gli organi democratici, in particolare il Consiglio comunale, in modo personale e direi autoritario”.

Prosegue, denunciando: “Lunedì sono successe cose gravissime in Consiglio comunale”. In merito alla recente convocazione, secondo Di Mare, non sarebbe ammissibile che tra gli ordini del giorno non sia stata prevista l’elezione del vicepresidente dell’Aula, mentre, riguardo alla scorsa seduta, sostiene che, se la maggioranza aveva già individuato quel nome per la presidenza, “sarebbe stato corretto che la Vicepresidente si dimettesse per far condurre i lavori al consigliere più anziano”.

Il fatto più grave recriminato da Di Mare è però relativo al regolamento della biblioteca comunale. Di Mare non aveva esitato, durante il summenzionato Consiglio, a far presente una certa somiglianza tra il regolamento approvato dalla maggioranza pentastellata e quello approvato dal Comune di Agrigento nel 2003. Si tratterebbe di una vera e propria copiatura, seppure legittima, che tuttavia secondo il consigliere non avrebbe avuto lo stesso peso se si fosse avuta da parte dell’Amministrazione “l’apertura di concedere il tempo per lasciare ai consiglieri la possibilità di prenderne visione”, come richiesto dalla minoranza.

Rimanendo in tema di biblioteca e presunte scorrettezze dell’Amministrazione, Di Mare riesuma una delibera consiliare del ’59, che prevedeva la sistemazione dell’Archivio Blasco, contenente opere di interesse storico che il figlio del cavaliere aveva donato alla Città, con l’onere che questi venissero disposti nell’apposito archivio. Non avendo provveduto l’Amministrazione attuale a disciplinare una collocazione idonea di tali documenti, che rimarrebbero nella biblioteca comunale, si sarebbe, secondo Di Mare, disattesa la volontà testamentaria di chi li ha donati.

Conclude: “La grave violazione da parte della presidenza è quella che, se un consigliere in Aula richiede la lettura e la votazione articolo per articolo di un regolamento, si deve necessariamente ai sensi del Testo unico degli enti locali”.

Cecilia Casole


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