Politica

Referendum contro le trivellazioni, annunciati due banchetti di Possibile

AUGUSTA – Si sono presentati alla Città la scorsa estate con dei banchetti di raccolta firme per l’indizione di otto referendum abrogativi su diverse tematiche, tra i quali proprio quello sull’eliminazione delle trivellazioni in mare e quello su una generale riconversione ecologica dell’economia per rimuovere il carattere strategico delle stesse. Gli aderenti augustani al partito Possibile di Pippo Civati, che fanno riferimento al comitato locale intitolato “7 marzo – Enrico Berlinguer“, nonostante il mancato raggiungimento delle firme richieste su scala nazionale, riprendono la battaglia in vista del referendum sulle trivellazioni in mare del prossimo 17 aprile.

Lo faranno con dei banchetti informativi, previsti per i giovedì 17 e 31 marzo in piazza Duomo, attraverso cui inviteranno a “votare sì per cancellare la norma che consente alla società petrolifere di sondare i nostri mari ed estrarre gas o petrolio entro le 12 miglia dalle coste italiane, senza limiti di tempo“.

Spiegano a riguardo: “Nonostante, infatti, le società petrolifere non possano più richiedere per il futuro nuove concessioni per estrarre in mare entro le 12 miglia, le ricerche e le attività petrolifere già in corso non avrebbero più scadenza certa; per tutelare definitivamente i nostri mari dalle attività petrolifere, occorre votare sì al referendum; in questo modo, quelle stesse attività andranno progressivamente a cessare, secondo la scadenza naturale fissata al momento del rilascio delle concessioni“.

La contestazione è mossa all’intero modello delle politiche energetiche nazionali: “Occorre dare un forte segnale al Governo che si ostina con le energie fossili, portando avanti un vecchio modello dannoso, che non porta alcun beneficio al Paese; infatti, si stima che tutto il petrolio presente nei fondali del mare italiano basterebbe a coprire solo 7 settimane di fabbisogno energetico, e quelle di gas appena 6 mesi“.

Oltre alla critica al governo Renzi per il mancato accorpamento del referendum al voto amministrativo, “sprecando oltre 360 milioni“, gli aderenti locali a Possibile lanciano un appello: “Questo voto porterà inevitabilmente ad incentivare le energie rinnovabili rendendo autonomo il Paese dal punto di vista energetico; in questo senso, sarebbe auspicabile che i consiglieri comunali esprimessero la loro opinione attraverso un documento da discutere in una delle prossime riunioni del civico consesso“.


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