Politica

Richiesto un referendum consultivo comunale sui termovalorizzatori

AUGUSTA – Un mese fa, a seguito di una Conferenza Stato – Regioni che ha trattato l’argomento, ci occupavamo della possibilità che i governi nazionale e regionale individuassero in Augusta la sede di un termovalorizzatore per lo smaltimento di centinaia di tonnellate di rifiuti l’anno. L’ipotesi di lavoro maggiormente indiziata riguardava e riguarda ancora, stando ad alcune dichiarazioni rese da politici siracusani alla stampa, la riconversione della centrale termoelettrica Enel “Tifeo” in termovalorizzatore.

Nei giorni scorsi, l’augustano Francesco Ruggero, coordinatore del movimento “Augusta agli Augustani” nonché responsabile provinciale e cittadino delle associazioni “Zero waste Sicilia” e “Acqua bene comune”, ha inviato al Sindaco, alla Presidente del Consiglio e a tutti i consiglieri comunali una richiesta di porre in essere quanto necessario per l’indizione di un referendum consultivo comunale sulla questione dei termovalorizzatori.

In particolare, dopo aver citato nella sua richiesta gli interventi contrari all’ipotesi summenzionata dell’ormai ex assessore all’Ambiente Pino Pisani, dell’esponente di Legambiente Sicilia Enzo Parisi e le battaglie ambientaliste dell’arciprete don Palmiro Prisutto, richiama l’articolo 58 dello Statuto comunale, che regola la materia del referendum consultivo comunale.

Si ricorda che tale referendum è ammesso in materia di esclusiva competenza locale, per temi di grande rilevanza per la generalità della popolazione, e che può essere proposto alternativamente da due terzi dei consiglieri comunali o da un comitato promotore regolarmente costituito che abbia raccolto 3 mila firme autenticate di elettori.

Richiede quindi alla presidente del Consiglio comunale Lucia Fichera di convocare una seduta di Consiglio per deliberare sul seguente quesito referendario: “Il popolo di Augusta è contrario alla realizzazione di termovalorizzatori sul territorio comunale e alla riconversione di impianti industriali esistenti in termovalorizzatori?“. Al sindaco Cettina Di Pietro di indire il referendum previa attestazione dell’apposita commissione comunale sull’ammissibilità e sulla regolarità formale degli atti, come previsto dalla norma. Ancora, alla Commissione composta dal Segretario comunale, dal Dirigente del settore interessato alla materia referendaria e dal Presidente del Tribunale o un magistrato delegato, prima dell’indizione del referendum, di accertare l’esistenza di cause ostative e di verificare l’ammissibilità del referendum ed il controllo sulle procedure atte a garantire un corretto svolgimento delle operazioni di voto e di scrutinio.

Appellandosi a tutte le realtà politiche e associative del territorio, Ruggero propone infine, per evitare ulteriori spese per il Comune in dissesto finanziario, di abbinare l’eventuale referendum consultivo comunale al referendum nazionale sulle trivellazioni già fissato per il 17 aprile.

 


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