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“In viaggio con Tomasi”, tre partecipate iniziative per il “ritorno” di Lighea ad Augusta

AUGUSTA – “Tu sei bello e giovane; dovresti seguirmi adesso nel mare e scamperesti ai dolori, alla vecchiaia; verresti nella mia dimora, sotto gli altissimi monti di acque immote e oscure, dove tutto è silenziosa quiete tanto connaturata che chi la possiede non la avverte neppure. Io ti ho amato e, ricordalo, quando sarai stanco, quando non ne potrai proprio più, non avrai che da sporgerti sul mare e chiamarmi: io sarò sempre lì, perché sono ovunque, e il tuo sogno di sonno sarà realizzato”. Con questa frase Lighea salutò Sasà immergendosi e sparendo tra i flutti marini di quel mare augustano del colore dei pavoni, per ricomparire ancora, dopo sessant’anni, in quelle stesse acque, su quella stessa costa selvaggia a far rivivere il loro amore.

L’evento intitolato “In viaggio con Tomasi”, che si è svolto ad Augusta lo scorso sabato 8 aprile, può sicuramente vantare un orgoglioso successo per essere riuscito nel suo intento di sottolineare i rapporti tra letteratura, in tal caso il racconto lungo La sirena Lighea, ed anima dei luoghi, come strumenti di valorizzazione del territorio.

È stato promosso da “Naxoslegge”, con la direttrice artistica Fulvia Toscano e la referente locale Mariada Pansera, con la collaborazione dei club di servizio al femminile Inner Wheel e Fidapa, delle associazioni “Sulidarte”, “La Gisira di Brucoli”, “Italia nostra”, e la disponibilità del Circolo Unione che ha ospitato una delle iniziative, nonché gli studenti del Liceo “Megara” e l’Amministrazione comunale, rappresentata nel corso della giornata dall’assessore alla Cultura Giusy Sirena.

Realizzato su tre momenti ben distinti della giornata, l’evento ha lanciato, in maniera attenta, chiari e profondi richiami alla riscoperta dell’identità territoriale e alla ricchezza che da essa può derivare. Significativo l’invito rivolto dalla docente Maria Antonietta Ferraloro agli studenti del Liceo “Megara”, durante l’incontro nel comprensorio del Comando Marisicilia, ai quali consiglia di non trascurare questa “naturale ricchezza letteraria” che vede legato Tomasi di Lampedusa ad Augusta, esortandoli a continuare nella ricerca e fare in modo che da essa possa, un giorno, nascere qualcosa di meraviglioso che possa legare indissolubilmente lo scrittore alla nostra città.

Ed è, invece, una sobria ed immaginaria conversazione tra mitologia, storia e letteratura che caratterizza la passeggiata culturale organizzata durante le ore pomeridiane nell’area del Faro Santa Croce, proprio sul belvedere antistante al pezzo di costa presso cui Tomasi ambientò Lighea. Federico II di Svevia, la dea Cerere e lo stesso Tomasi conversano dei loro tempi e del fascino che subirono dalla nostra terra e dai loro racconti emerge chiaro quanto quel pezzo di costa che va da Capo Campolato a Brucoli racchiuda dentro di sé storia, letteratura, miti e leggende. Un tesoro che non tutti hanno la fortuna di avere lì, a portata di mano, pronto a sprigionarsi in tutta la sua ricchezza se solo pungolato con le giuste misure, proprio come i liceali protagonisti dell’iniziativa pomeridiana hanno saputo fare.

Hanno concluso la giornata-evento con la conferenza al Circolo Unione le docenti Toscano, Ferraloro e Insinga, relazionando sulla figura della “Sirena”, interpretata non solo da un punto di vista letterario ma anche pittorico e poetico. Si è inoltre reso noto che nella sua collana Cahier di viaggio, presente alla prossima edizione del Salone internazionale del libro di Torino, la casa editrice Historica ospiterà un volume che, attraverso gli interventi di alcuni dei partner, racconterà i luoghi della Sicilia coinvolti.


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