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Augusta riscopre il pittore Albino Trigilio a un anno dalla scomparsa

AUGUSTA – Si è conclusa lunedì sera, 27 maggio, la mostra personale in memoria del maestro pittore Albino Trigilio, a un anno dalla sua scomparsa. Un evento che ha illuminato il salone di rappresentanza del Circolo Unione di Augusta. Le opere di Trigilio hanno incantato i numerosi visitatori per la grande maestria pittorica, per le sorprendenti prospettive, per gli effetti di luce e per le significative suggestioni. 

Organizzata dal comitato “Premiarte Federico II Augusta” presieduto da Teresa Casalaina in collaborazione con le nipoti dell’artista augustano, Laura e Gaia Saccomanno che ne è stata curatrice (nella foto di copertina), la mostra ha coinvolto le associazioni locali componenti il comitato (“Augusta photo freelance” e “Hangar team Augusta” e “Icob”) e ha avuto il patrocinio del Comune.

La cerimonia inaugurale di sabato 25 maggio, il giorno dopo la festa patronale, ha visto la partecipazione del sindaco Giuseppe Di Mare e gli interventi di importanti esperti d’arte siracusani, il professor Mario Zito che ha curato recenti mostre per “Premiarte” e il professore e critico d’arte Paolo Giansiracusa, insieme alla docente liceale augustana Ornella Spina. Per l’occasione, si è tenuta l’esibizione del pianista Alessandro Mauro.

Durante l’evento, il pubblico ha avuto l’opportunità di esplorare le opere del maestro Trigilio, noto per la sua straordinaria capacità di utilizzare la luce, elemento distintivo della sua arte inconfondibile e unica nel suo genere. Nei suoi quadri, come in un sogno, momenti e scene senza tempo evocano un’ascesa quasi spirituale, dove la luce ne è rivelatrice. Come scrisse l’artista, “nella luce si nasce e nella luce si muore”, “la luce crea e la luce distrugge”, “la luce svela e nasconde”.

Il professor Zito ha moderato la serata inaugurale, presentando l’artista e contestualizzando la sua opera nel panorama dei pittori siciliani.

La sorella dell’artista, Mariella Trigilio, e la nipote Gaia hanno condiviso toccanti ricordi personali, offrendo al pubblico uno sguardo intimo sulla vita del maestro, che nel 1993 tornò ad Augusta dopo importanti esperienze nel Nord Italia, continuando a dipingere nel suo studio locale ininterrottamente fino alla scomparsa, a seguito di una lunga malattia, all’età di 83 anni.

La docente Spina, fra i primi studiosi di Trigilio, ha condiviso ricordi personali e illustrato come l’artista abbia interiorizzato e rielaborato nelle sue opere varie correnti artistiche come la metafisica, l’iperrealismo, le suggestioni caravaggesche e le prospettive impossibili di Escher.

L’intervento dello storico dell’arte Giansiracusa ha dato infine uno spaccato della poetica dell’artista, descrivendo come il tempo rappresenti un elemento fondamentale di questi dipinti, dove passato e presente si fondono tra “il qui” e “l’altrove”, concetto a cui l’artista faceva spesso riferimento. Ha sottolineato poi l’importanza di Trigilio come uno tra i maggiori esponenti della Pittura colta italiana.

L’evento ha rappresentato non solo un tributo al talento di Trigilio e un omaggio alla sua straordinaria carriera e alla sua arte, ma anche un’opportunità per la comunità di Augusta di riscoprire e apprezzare un concittadino che ha portato la Sicilia nel cuore e nelle opere.


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