AUGUSTA – La notizia del tragico incidente stradale occorso il 10 luglio alla giovane madre augustana Jessika Milardo aveva fatto breccia nelle testate nazionali, anche per la drammatica coincidenza con il giorno del compleanno, veicolandone quindi le foto prelevate da facebook da parte delle rispettive testate fra milioni di lettori. Adesso, al dolore per la perdita, la famiglia e i concittadini devono aggiungere anche la rabbia per la creazione sul social network più famoso del mondo di un profilo falso, rispondente al nome di “Laurine Alesi“, costruito sulle foto rubate di Jessika.
Non sarebbe una novità il fenomeno dei duplicati digitali, i famosi “fake” o falsi profili. Ma in questo caso si va oltre di molto, poiché nel commettere il reato vengono utilizzate le foto di una ragazza che non c’è più e che ritraggono anche il figlioletto di sei anni. Il cinismo dell’essere umano tende a non conoscere limiti.
Segnalare il profilo, attraverso la procedura standard di facebook, ovvero “Questo account è falso” – “Altro…” – “Invia a facebook per il controllo“, non basta. È consigliabile sporgere una altrettanto semplice ma ben più concreta denuncia all’autorità giudiziaria. In certi casi, che sarebbero inquadrabili come reati di sostituzione di persona, il colpevole è punito con la reclusione fino ad un anno ed il reato è procedibile d’ufficio.
Sfuggire all’individuazione della polizia postale, per fortuna, non è facile. Non rilevano i dati dichiarati ma le tracce lasciate di sé all’atto della registrazione dell’account su facebook o dell’indirizzo e-mail usato per la stessa iscrizione. Le difficoltà sorgono, invece, nei casi di utilizzo di server ubicati in Paesi esteri con i quali sono assenti validi accordi o prassi di cooperazione.
Nutrendo fiducia nella giustizia, l’auspicio è che l’autore di quella che non può essere definita una “goliardata” riceva in tempi brevi quanto merita.
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