L’avventura dell’augustano Barbera ai mondiali di natural body building
AUGUSTA – Partito per Budapest venerdì scorso, si iscriveva al campionato mondiale Inba, ovvero l’International natural bodybuilding association, rientrando nella categoria -180 cm e risultando “l’unico atleta con il numero da gara scritto a penna“, come ricorda, per una mancata pre-iscrizione online.
Cominciava così il mondiale di Mario Barbera, trentacinquenne atleta nato e cresciuto ad Augusta, sebbene residente a Villasmundo, frazione di Melilli, già premiato come miglior atleta augustano dell’anno nel 2002. Sabato mattina la prima performance, valevole per la semifinale, insieme a un altro atleta italiano e a nove concorrenti provenienti da diverse parti del mondo. “Purtroppo i kg in meno si vedevano, anche perché ero tra i più alti, ma ho fatto la mia performance dando tutto fino all’ultima contrazione: 15 minuti interminabili che hanno esaurito gran parte delle energie“, racconta.
Così, nel pomeriggio si è diretto verso l’Érd Aréna, sede principale dell’evento e della cena di gala finale, conoscendo fortuitamente lungo il percorso uno degli otto professionisti della Pnba, Professional natural bodybuilding association, partecipanti alla competizione di Budapest.
Barbera, giunto alla struttura sportiva, ha appreso di non essere entrato a far parte della lista della top 6 che avrebbe disputato la finale, ma con grande sportività si è accomodato in platea e ha sostenuto con forza i propri colleghi: “Ho messo da parte la tristezza della sconfitta e ho indossato le vesti del tifoso, incitando e applaudendo a più non posso; l’ultima categoria era quella del mio amico Pro, Milan Panek, e lì ho dato il meglio di me stesso“. L’amico di Barbera si è poi laureato nella categoria di appartenenza vicecampione del mondo. Mentre per l’augustano un prestigioso ottavo posto finale, niente male per chi era partito con il numero 354, scritto a penna.
L’appuntamento di Barbera con il mondiale è per il prossimo anno a Rimini, in occasione della fiera del fitness. “Lì si giocherà in casa e il verdetto sarà ben diverso“, promette. E riferisce: “Di questa esperienza mi resterà un bellissimo ricordo, che porterò sempre con me“.
