Abbattuti i bovini contaminati, richiesta di dietrofront arriva sul tavolo del sindaco il giorno dopo
AUGUSTA – L’ordinanza sindacale del 7 aprile di abbattimento dei 24 bovini di un’azienda zootecnica augustana, il cui latte è risultato da controlli Asp contaminato da diossine e policlorobifenili, ha prodotto i suoi effetti. Nonostante l’appello delle associazione ambientaliste, il sopralluogo presso l’azienda dell’assessore Pulvirenti, entrambi la scorsa settimana, e, proprio ieri 20 aprile in tarda mattinata, un colloquio tra i rappresentanti di diverse associazioni del territorio e l’Amministrazione. Infatti si apprende, soltanto oggi, che i 24 bovini sono stati soppressi il 19 aprile, con ampio margine rispetto al termine dei venti giorni prescritto dall’ordinanza.
In merito all’ultima iniziativa menzionata di ieri, ignari che l’abbattimento fosse già stato eseguito, alcune associazioni, Enpa Siracusa con Giuseppe Grimaldi, Legambiente Augusta con Enzo Parisi, Decontaminazione Sicilia con Luigi e Giuseppe Solarino, Randamici Augusta con Valeria Timpanaro, Comitato stop veleni con Maria Leonardi e Giusy Nanè, e don Palmiro Prisutto hanno presentato all’Amministrazione una “richiesta di sospensione o revoca dell’ordinanza sindacale”. La lettera contenente la richiesta, poi protocollata, è stata consegnata brevi manu al sindaco Cettina Di Pietro, alla presenza dell’assessore Danilo Pulvirenti e del consulente Pino Pisani nel corso di un colloquio di oltre un’ora. Al Comune non era ancora giunta alcuna comunicazione dell’avvenuto abbattimento, motivo per cui gli amministratori invitavano i promotori della richiesta a contattare i proprietari dei capi di bestiame, in quanto “primi soggetti interessati al rispetto e/o modifica dell’ordinanza“.
Infine la notizia odierna, che ha stroncato le aspettative dei richiedenti di “trovare soluzioni alternative che non pregiudichino la vita degli animali”, non essendo per questa fattispecie obbligatorio l’abbattimento e ritenendo tale misura “abnorme ed incongrua per la problematica emersa”, impegnandosi a “collaborare con l’Amministrazione comunale al fine di collocare in area idonea di stallo i 24 capi di bestiame”. Nella lettera si richiedeva inoltre di “verificare l’attuale livello di diossina e Pcb nei bovini dell’allevamento suddetto stante il fatto che sono trascorsi tre anni dalle analisi condotte dall’Autorità sanitaria veterinaria dell’Asp di Siracusa” e di “procedere alla ricerca delle reali fonti di contaminazione: ambientali, alimentari (pascolo o mangime acqua)”.
(Foto in evidenza: repertorio)