Politica

Augusta tappa del tour M5s per i beni culturali. Castello di Brucoli, si vuol chiedere al Demanio la concessione

AUGUSTA – “È mia intenzione, prendere parte alle prossime interlocuzioni tra l’amministrazione comunale di Augusta e la Soprintendenza per comprendere lo stato dei fatti e le possibili strade da seguire per valorizzare i beni culturali presenti ad Augusta“. Queste le prime parole del deputato nazionale del Movimento 5 stelle, il catanese Filippo Scerra, al termine della seconda tappa del “tour dei Beni culturali” che, dopo Pachino, ha toccato Augusta nelle giornate di sabato e domenica scorse.

Da Marzamemi, affermato borgo turistico estivo nel territorio di Pachino, ad Augusta, comune amministrato da tre anni e mezzo proprio dal M5s, in cui i beni monumentali di maggiore attrazione risultano ancora chiusi o visitabili solo in parte.

Nei due giorni ad Augusta, oltre ad aver incontrato il locale meetup “Augusta 5 stelle” e la stessa amministrazione pentastellata guidata da Cettina Di Pietro, il capogruppo della commissione Politiche dell’Unione europea alla Camera, insieme con il senatore augustano Pino Pisani, il sindaco, l’assessore comunale alla cultura Giusy Sirena, i consiglieri comunali di maggioranza e alcuni attivisti e simpatizzanti del M5s, si è recato prima nel sito archeologico di Megara Hyblaea, per poi andare al Castello svevo nell’Isola e al Castello aragonese di Brucoli.

In tutti questi luoghi di grandissima rilevanza – evidenzia Scerra – sono state rilevate una serie di criticità, a partire dal loro stato di abbandono“. Gli è stata rappresentata la particolare vicenda del Castello svevo, simbolo della Città nella disponibilità della Regione, chiuso da oltre un decennio alla fruizione pubblica e posto sotto sequestro nel 2016, a seguito di un’indagine della Procura di Siracusa a carico degli allora vertici regionali per la mancata manutenzione del maniero federiciano.

La Soprintendenza aveva elaborato un piano di recupero diviso in due stralci. La notizia più recente, che risale a due mesi fa, verte sulla pubblicazione del decreto del dirigente generale del dipartimento regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, con il quale sono state riaccertate risorse per 5 milioni di euro per i lavori di consolidamento e fruizione del Castello, relativamente al primo stralcio esecutivo (vedi articolo). Ma si attende ancora l’avvio dei lavori.

Per quanto riguarda il Castello aragonese di Brucoli, Scerra fa sapere che intende spingere per l’ipotesi della concessione da parte del Demanio, “in modo da poter intervenire con azioni di recupero e per una gestione condivisa del bene da parte del Comune, anche in collaborazione con associazioni locali“.

Scerra è stato informato anche sullo stato attuale dell’Hangar per dirigibili, monumento di archeologia industriale, la cui area comprendente il Parco è interdetta con ordinanza sindacale da quasi tre anni. Mentre risale ad alcuni giorni fa l’annuncio da parte del sindaco della firma del dossier di candidatura (che ha fatto seguito alla delibera) dell’Aeroscalo per dirigibili all’inserimento nella lista Unesco dei siti patrimonio mondiale, dossier redatto dalle associazioni “Hangar team Augusta”, “Icob servizi turistici” e “Alzati Augusta”.

Infine, sulla zona militare dell’ex poligono di tiro di Punta Izzo, Scerra fa sapere genericamente, trattando la questione unitamente a quella dell’Hangar, di aver “convenuto con l’amministrazione comunale sull’opportunità di percorrere soluzioni che possano permettere un’ampia fruizione delle due aree alla cittadinanza“. Ricordiamo che sull’area militare di Punta Izzo esiste un progetto preliminare della Difesa per la “demolizione e ricostruzione” del poligono di tiro militare (inattivo dalla metà degli anni ’90), avversato dal coordinamento “Punta Izzo possibile”, che ne propone la smilitarizzazione e la riconversione in parco naturale, insieme ad amministrazione comunale e deputazione nazionale del M5s. Ma dopo una recente visita (17 gennaio) nella base militare di Augusta a porte chiuse e senza la stampa, il ministro pentastellato Elisabetta Trenta si era limitata a dichiarare al quotidiano La Sicilia che per l’area militare di Punta Izzo si intende “operare sul modello Porto Tramatzu, dunque una condivisione periodica dell’area, con l’obiettivo ad esempio di tenere aperta la spiaggia ai civili per tutta la stagione estiva“.

(Nella foto in evidenza: Castello aragonese di Brucoli)


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