Consiglio comunale e assemblea Tdm, la lunga giornata dedicata al “Muscatello”


AUGUSTA – Un lunedì, quello trascorso, ad alta tensione, con l’intera giornata di fatto dedicata alla vicenda dell’ospedale “Muscatello”. Il reparto di pediatria chiuso lo scorso 18 maggio non ha lasciato indifferenti i cittadini augustani, soprattutto dopo la recente “marcia per la salute, insieme per la vita“. Il 30 maggio hanno assistito, ed alcuni sono intervenuti, al Consiglio comunale monotematico la mattina e hanno animato l’assemblea indetta dal Tribunale per i diritti del malato il pomeriggio.
La lunga giornata di passione non iniziava sotto i migliori auspici, alla vista di quelle sedie vuote al centro del civico consesso, riservate ai vertici di Regione e Asp Siracusa, che hanno acuito i malumori sia dei rappresentanti istituzionali locali, dal Sindaco agli opposti banchi consiliari, che del numeroso pubblico presente in Aula. A fornire spiegazioni sulla politica aziendale, il solo direttore sanitario Alfio Spina, mentre della deputazione invitata hanno risposto positivamente i parlamentari regionali Pippo Sorbello, Vincenzo Vinciullo e Stefano Zito, tutti e tre espressamente a disposizione per far valere le pretese in favore del “Muscatello”.
Tra gli argomenti discussi la chiusura di Pediatria, prevista dal piano aziendale definitivamente approvato dalla Regione ad aprile, reparto ritenuto irrinunciabile dai consiglieri comunali e dai cittadini intervenuti, con il dottore Giuseppe Vaccaro a manifestare dubbi sulla perentorietà della previsione della chiusura. Inoltre, la nuova camera mortuaria vantata dal direttore sanitario, a seguito del noto scandalo delle diciassette salme dei migranti accatastate, e la mancata istituzione dell’elisoccorso notturno inserito nel cronoprogramma dello scorso anno e su cui si presenterebbero problemi tecnici da dirimere. Infine, la rassicurazione sull’avvio a pieno regime per le prossime settimane di Neurologia, reparto percepito dai più come una compensazione mal digerita, oltre che sull’imminente trasferimento nel nuovo padiglione del pronto soccorso e del laboratorio di analisi.
Al sindaco Di Pietro, che ha manifestato il timore che al mancato potenziamento della struttura ospedaliera possano seguire ulteriori ridimensionamenti e invitato la cittadinanza a non disunirsi dinanzi a certe battaglie, sono seguiti gli interventi fortemente critici della gestione dell’Asp e contenenti appelli alla politica regionale dei consiglieri Giuseppe Di Mare, Nilo Settipani, Marco Niciforo, Sarah Marturana, Marco Patti, Giancarlo Triberio, Salvatore Errante e Mauro Caruso. Altri consiglieri invece hanno ritenuto di cedere il proprio spazio agli interventi di alcuni cittadini, autori di rivendicazioni composte e competenti sul “diritto a nascere e a vivere” più che al “diritto di morire”.
La seduta, dopo oltre cinque ore, si è conclusa con l’approvazione di un documento unitario, da parte dei consiglieri di maggioranza ed opposizione, con il quale si richiede di rendere esecutivi i contenuti della mozione già approvata lo scorso 5 ottobre, tra i quali l’attuazione del polo oncologico, con l’assegnazione dell’unità operativa complessa, il mantenimento dei posti letto di Pediatria, l’istituzione dell’elisoccorso notturno, il potenziamento del reparto di endoscopia digestiva e lo sblocco dei finanziamenti previsti, aggiungendo la richiesta di un’audizione all’assessorato regionale alla Salute.
Bisogna ricordare che la residua assistenza pediatrica fu concordata, grazie alla mediazione del Prefetto di Siracusa, nell’occasione delle proteste popolari per salvare il “Muscatello”, un accordo accettato solo perché venne assicurata l’attivazione “contestuale” dei reparti di neurologia e, soprattutto, di oncologia, stante la presenza di un’elevata morbilità e mortalità tumorale in un’area a rischio di crisi ambientale, qual è quella del Sin Augusta-Priolo-Melilli. “Contestuale” attivazione che non c’è stata e che, quindi, nell’indignazione generale, ha spinto il Tribunale per i diritti del malato, presieduto da Domenico Fruciano e animato da Maria Giannone, a promuovere un’assemblea pubblica per lunedì pomeriggio, ben prima che venisse posticipato il Consiglio comunale monotematico alla stessa data.
All’incontro tenuto presso l’aula magna del “Ruiz” e moderato come in precedenti occasioni da Giorgio Casole, il giornalista ha avuto un gran daffare nel moderare i toni degli interventi, a volte molto accesi, infuocati, perché intrisi di accenti polemici verso i diversi livelli della politica, dal Comune alla Regione, o perché colmi di ira e sdegno per le assenze dell’Asp e per alcune dichiarazioni del direttore sanitario in sede di Consiglio, in particolare quelle di vanto sulla nuova camera mortuaria.
Il proposito degli organizzatori era stato quello di far emergere proposte operative per la “salvezza del Muscatello”, unico presidio sanitario pubblico in un’area ad alto rischio per la salute, paragonabile a quella di Gela e a quella di Milazzo. Per queste tre aree, infatti, la legge regionale n. 5 del 2oo9, integrata dal decreto assessoriale n. 249 del 2013, prevedeva il potenziamento dei relativi nosocomi. E per Augusta-Priolo questa legge finora non è stata applicata.
Come emerso dal dibattito, non è stata applicata nemmeno la legge regionale n. 10 del 29 aprile 2014, che prevede “Norme a tutela della salute e del territorio dai rischi derivanti dall’amianto”. Questa legge, chiamata anche legge Gianni, dal nome dell’allora deputato priolese Pippo Gianni, all’art. 8 espressamente prevede l’istituzione presso il “Muscatello” del “Centro di riferimento regionale per la cura e la diagnosi, anche precoce, delle patologie derivanti dall’amianto“. Inoltre autorizza l’Asp di Siracusa “a dotare la stessa struttura di tutto il supporto tecnologico necessario e a rimodularne la pianta organica al fine di assicurare la piena e continua operatività del Centro di riferimento regionale sia ai fini diagnostici che terapeutici, con invarianza di oneri per la medesima Azienda sanitaria“. Lo stesso ex parlamentare Gianni ha annunciato in piena assemblea d’essersi recato, da semplice cittadino, davanti a Francesco Paolo Giordano, procuratore della Repubblica di Siracusa, per denunciare la non applicazione di questa legge, informando poi il pubblico che l’Asp di Siracusa spenderebbe ottanta milioni di euro l’anno per le spese sanitarie di tutti coloro che vanno fuori sede per curarsi.
A seguire, Carmelo Miano, uno dei collaboratori più stretti di don Palmiro Prisutto, ha annunciato che, a giorni, tutti i cittadini potranno firmare una denuncia penale preparata dal gruppo di lavoro di cui fanno parte lui, semplici cittadini e tecnici radunati dall’arciprete.
Quindi la presidente del Consiglio comunale Lucia Fichera ha informato su quanto accaduto la mattina, con l’approvazione del documento unitario, e che quindi nei prossimi giorni si dovrebbe ottenere un’audizione all’assessorato regionale alla Salute. Cettina Di Pietro, sindaco di Augusta, intervenuta a più riprese, perché chiamata in causa, ha richiesto allo stesso Gianni materiale per poter proseguire l’azione di lotta per il “Muscatello”, per il quale, ha spiegato, “ho manifestato prima e dopo le elezioni, e anche se il sindaco è il responsabile della sanità cittadina, può chiedere ma non imporre all’Asp”.
Poiché, dallo stesso Casole è stata ricordata la storica giornata del 28 dicembre 1960 in difesa del porto, guidata dall’allora vicesindaco Giovanni Saraceno, il sindaco Di Pietro ha detto che è disponibile anch’ella a indossare la fascia come Saraceno, ma che vorrebbe vedere molta più gente di quella, pur consistente, presente all’assemblea del “Ruiz”.
Durata due ore e mezza, l’assemblea promossa dal Tdm, che ha visto anche gli interventi di Carlo Patania, Marco Patti, Giovanni Canigiula, Giuseppe Vaccaro, Enzo Cannavò, Maria Giannone, è stata segnata dalla testimonianza di Alessandro Riera. Riera, dovendo fare i conti nella propria famiglia con il cancro, ha voluto esortare i presenti, con un intervento toccante, a superare ogni divisione politica per far prevalere il comune interesse della tutela del diritto alla salute dei cittadini augustani.