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Corso formazione docenti di “Italia nostra”, quarta lezione con Cartarrasa e Neri

AUGUSTA – Prosegue il ciclo di lezioni del corso nazionale di formazione docenti “Le pietre e i cittadini”, declinato localmente con il titolo “Augusta e la metamorfosi del suo paesaggio”, promosso dalla sezione cittadina dell’associazione “Italia nostra“, presieduta dalla docente Jessica Di Venuta, che del corso è coordinatrice, e tenuto nell’aula “Vallet” del Liceo “Megara”, la cui reggente Agata Sortino è direttore del corso.

Al quarto incontro, lo scorso lunedì 27 novembre, sono intervenuti quali relatori Salvatore Cartarrasa, esperto di pianificazione ambientale, e Marco Neri, primo ricercatore presso l’Ingv, Osservatorio etneo, sezione di Catania.

Salvatore Cartarrasa ha trattato il tema “La tutela del paesaggio costiero di Augusta”, e in particolare ha fatto notare che le aree costiere, in quanto zone di transizione tra le aree interne e le aree marine, sono sede di delicati equilibri ambientali, di complesse dinamiche geomorfologiche ed idrogeologiche, ecologiche nonché sociali. Tale ambito territoriale, soprattutto nel contesto mediterraneo, sarebbe tra i più fortemente alterati, essendo esposto a pressioni antropiche di elevata intensità che inevitabilmente impoveriscono gli ecosistemi naturali e la vasta gamma di servizi ecosistemici che essi forniscono, generando condizioni di estrema vulnerabilità.

L’esperto di pianificazione ambientale ha concluso l’incontro analizzando il quadro normativo nella fascia costiera del territorio di Augusta, soffermandosi in particolare sul sistema di emergenze naturalistiche e culturali antropiche presenti.

Marco Neri ha invece relazionato su “L’impatto dei fenomeni vulcanici sul paesaggio, sull’ambiente e sugli insediamenti umani”, sottolineando come tutti i fenomeni naturali producono innumerevoli effetti sul paesaggio che ci circonda, sull’ambiente globale e, di conseguenza, anche sulla vita degli uomini e sugli insediamenti urbani. Se ne accorgono, in particolare, gli abitanti delle pendici dell’Etna, che anno dopo anno devono fare i conti con un profilo del vulcano che cambia continuamente. È stato evidenziato che la Sicilia orientale è caratterizzata, tra l’altro, dalla presenza di un sistema di faglie molto pericoloso, che gli specialisti chiamano “Scarpata Ibleo-Maltese”. Questi ed altri fenomeni naturali sono stati illustrati nel seminario, applicandoli ad esempi che hanno concretamente coinvolto la Sicilia orientale e la città.

Al termine dell’intervento, il vulcanologo ha chiesto ai corsisti di non considerare le nostre montagne o le coste come elementi fissi ed immobili nel tempo, bensì come elementi naturali di un paesaggio in un certo senso “vivo”, in continuo divenire, la cui conoscenza ci può aiutare a convivere serenamente e consapevolmente in un territorio potenzialmente pericoloso.

Infine, la presidente della sezione locale di “Italia nostra”, Jessica Di Venuta, si è dichiarata soddisfatta per “l’impegno profuso dalla sezione locale di “Italia nostra”, non solo a favore del patrimonio storico, artistico e naturalistico della città di Augusta, ma anche per l’incolumità dei suoi cittadini“.


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