“I due signori della signora”, nuovo successo di pubblico per la compagnia Redicuore
AUGUSTA – La compagnia Redicuore ha registrato ancora una volta un meritato tutto esaurito al teatro di “Città della notte”, la scorsa domenica 29 aprile, con la commedia brillante I due signori della signora di Felix Gandera per la regia e l’adattamento di Patrizia Gula.
La trama semplice e divertente ha incantato il pubblico: Marta (interpretata da Stefania Arena), dolce e sensibile protagonista, ha sposato in prime nozze, divorziando, Giorgio (Erminio Fazio), un impenitente Don Giovanni, brillante e simpatico. Così Marta decide di sposare il più affidabile Adolfo (Salvo Mazziotta), un meticoloso sarto molto preciso nella vita come nel lavoro. La vita della donna sembra scorrere tranquilla, fino all’arrivo inaspettato della zia Irene (Marilena Russo), una donna molto ricca, determinata e contraria al divorzio che Marta le ha nascosto. Tra gag divertenti, la cameriera Leonia (Titti Puzzo), l’amica Susanna Hemard (Daniela Morello) e situazioni imbarazzanti, Marta si troverà a rivivere, attraverso un tango argentino, una passione che pensava ormai sopita. Quindi Marta dovrà scegliere tra razionalità e sentimento.
Curata nei minimi dettagli nella scenografia (con i ringraziamenti della produzione rivolti ai tecnici Danilo Riciputo, Eleonora Liotta, Kate Battaglia, Laura Amara, Tiziana La Mantea, Pamela Puzzo, Franco Arena e Uccio Blanco), così come nei costumi di scena realizzati da Titti Puzzo, la pièce evidenzia le qualità di una pluripremiata compagnia, capace di autoprodurre spettacoli di successo e dai contenuti attualissimi. Infatti se il primo atto si svolge a Parigi in piena Belle Époque, come par magia, quella del teatro, il secondo atto riporta al presente con un salto in avanti nel tempo di un secolo.
Questo il commento della regista Patrizia Gula: “Solo in questo futuro, che rappresenta il nostro oggi, la donna, forte dei cambiamenti conquistati con l’emancipazione, può scegliere liberamente ed essere controparte paritaria, anche se ancora oggi tale traguardo non si è ancora realizzato in tutto il mondo. Mi sono divertita a far provare un sentimento di compassione alle attrici che, attraverso una sorta di “ammutinamento”, cambiano il finale previsto e scontato per visualizzare il desiderio sempre più collettivo di dignità e libertà”.