Il “primato” di Augusta per l’Ordine dei Domenicani in una conferenza al Circolo Unione
AUGUSTA – Si terrà venerdì 13 gennaio alle ore 18 nel salone di rappresentanza del Circolo Unione la conferenza dal titolo “Domenicani in Augusta, una presenza secolare di storia, arte e spiritualità”. L’evento, promosso dallo stesso Circolo presieduto da Gaetana Bruno, rientra nell’ambito delle celebrazioni giubilari per l’ottavo centenario della conferma dell’Ordine Domenicano (1216) e della ricorrenza del quinto centenario della proclamazione di San Domenico a Patrono di Augusta (1516).
Le celebrazioni giubilari, che si concluderanno il 28 gennaio prossimo, nel rievocare l’approvazione da parte del Papa Onorio III e pertanto la nascita dell’Ordine, offrono anche l’occasione per rammentare il primato della presenza domenicana in Augusta e in particolare della chiesa di San Domenico che, se non la prima, è fra le primissime al mondo dedicate al Santo Patrono.
Questo incontro culturale vuole essere l’occasione per illustrare una storia avvincente con l’ausilio dei documenti giunti fino a noi, mettendo in luce ciò che ha base storica e collocando al giusto posto le tradizioni sorte inevitabilmente a corollario dei fatti e che sono, se non altro, il segno affettuoso di una diffusa devozione al S. Patrono.
Sarà Giuseppe Carrabino, cultore di storia e tradizioni locali, già presidente della Commissione comunale di Storia patria, a condurre l’uditorio nel ripercorrere otto secoli di vicende che legano Augusta e l’Ordine dei Predicatori.
Ricorrendo ad opere uniche, quali la storia dell’Ordine di fra Giovanni Lopez, vescovo di Monopoli, tradotta dal frate concittadino Pietro Pattavina, agli studi di Francesco e Onofrio Vita, ma anche del domenicano contemporaneo fra Carlo Longo, per lungo tempo direttore dell’Istituto storico domenicano, si proverà a documentare un “primato”: Augusta come una delle più antiche sedi dell’Ordine Domenicano.
Riferisce la presidente del Circolo Unione, Bruno: “Di questa presenza, dopo le conseguenze nefaste delle leggi eversive del XIX secolo, resta solo il frutto di una lunga evangelizzazione che, come tutte le “cose” umane, necessita di essere alimentata per risvegliare nel cuore del popolo la bellezza di un messaggio più che attuale“.
(Nella foto in evidenza: chiesetta in argento datata 1684, a corredo del simulacro di S. Domenico, raffigurante la probabile chiesa del S. Patrono distrutta nel sisma del 1693)