Il ventinovenne augustano che realizza paesaggi sonori. Ultima installazione per una mostra d’arte a Como
AUGUSTA – C’era anche un artista augustano, Nicola Amato, sabato 14 luglio all’inaugurazione della mostra d’arte contemporanea “Le strade secondarie”, a cura di Laura Fattorini, nell’ex chiesa di San Pietro in Atrio a Como, con un’installazione sonora intitolata “L’assenza”.
Un microfono aperto, infatti, ha registrato le risonanze dello spazio espositivo, e del pubblico, creando un feedback sonoro spaziale ma dislocato dal suo tempo. Amato, ventinovenne, dopo aver frequentato ad Augusta il Liceo delle scienze applicate all’Istituto “Arangio Ruiz”, si è laureato prima in Graphic design a Catania e poi in Grafica d’arte a Bologna, dove vive e lavora.
Sound artist e incisore, realizza installazioni utilizzando prevalentemente lastre metalliche, carte, ruggine, terra e cemento. Ma al contempo porta avanti una sua personalissima ricerca legata alla concezione del suono come materia che attraversa lo spazio, saturandolo per essere poi assorbito dallo stesso.
Insomma, fa sua la lezione di John Cage secondo cui la musica è continua mentre l’ascolto è intermittente, per cui, se la musica è potenzialmente ovunque perché ogni luogo genera suoni, è possibile trasformare le sinfonie incompiute nelle quali si è costantemente immersi in paesaggi sonori.
Il suo ultimo lavoro, “L’assenza”, intende rappresentare la sospensione del tutto, far trattenere il fiato per ascoltare come respirano i muri e le opere d’arte esposte. “Ho voluto indagare il concetto del silenzio e dell’ascolto – afferma il ventinovenne augustano – proponendo suoni che derivano dalla manipolazione di registrazioni ambientali, white noise e tracce di chitarra. Il titolo deriva dai cosiddetti binaural beats: un’illusione psico-acustica per cui il cervello di un individuo, ascoltando due frequenze a un dato intervallo, genera e percepisce una terza frequenza che in realtà non viene emessa, è appunto assente”.
“L’assenza” è inoltre nata da una collaborazione con la danzatrice e coreografa contemporanea Paola Bianchi, lo scrittore Ivan Fantini e lo scultore Paolo Migliazza, per uno spettacolo teatrale che porta lo stesso titolo, di cui Nicola Amato ha curato la sonorizzazione.