L’intervista: giovane imprenditore pronto a tornare nel calcio augustano
AUGUSTA – A stagione calcistica conclusa con due cavalcate entusiasmanti ma senza il meritato trionfo a causa del solo ultimo atto, arriva una proposta, che sarà certamente oggetto di dibattito estivo, da parte del giovane imprenditore augustano Concetto Cacciaguerra, ex presidente, dal 2009 al 2013, dell’Asd Città di Augusta, da lui guidata, per tre stagioni consecutive, nel passaggio dalla Seconda Categoria fino alla Promozione. Da qualche tempo fuori dall’ambiente calcistico, oggi non ricopre alcuna carica dirigenziale, ma offre il suo ritorno, mettendosi a disposizione per ricoprire un ruolo diverso, e lo dichiara in un’intervista rilasciata a La Gazzetta Augustana.it.
Appassionato di calcio, nel recente passato ha voluto dedicarsi a tempo pieno allo sport. Oltre che con la sua nota attività imprenditoriale, è riuscito a farsi conoscere in ambito sportivo, nella qualità di giovane dirigente. Come e da cosa nasce questo suo interesse?
La mia fede calcistica è evidente. Presentandomi, potrei ricordare il vivo desiderio che, già da piccolissimo, mi ha spinto a giocare e poi a impegnarmi attivamente come dirigente dell’Asd Città di Augusta, nella stagione 2009/2010. Nasce per questo e da questo: principalmente, da una passione che, tra ragazzi, credo sia comune.
Una passione diffusa, ovviamente. Qual è il suo punto di vista sull’odierna situazione calcistica cittadina e, sotto un altro aspetto, riscontra che in città ci sia attenzione nei confronti dello sport in generale e in particolare del calcio?
Dall’esterno e dando il mio parere, posso dire che, attualmente, le due società calcistiche augustane, l’Asd Sporting Augusta presieduta da Massimo Casertano e l’Asd Megara Club Augusta di Roy Ferreri, che lo scorso anno hanno militato rispettivamente in Seconda e Prima Categoria, hanno presentato le loro squadre ai vari campionati, mettendoci ovviamente la stessa passione ma, credo, che non abbiano centrato, seppure per un soffio, i loro obiettivi stagionali, poiché entrambe giustamente vorrebbero fare il salto di categoria.
Per quanto riguarda l’altro aspetto della domanda, mi permetterei di rivolgere un invito all’Amministrazione comunale affinché possa essere alimentato l’interesse collettivo nei confronti dello sport, provando a risolvere la questione relativa all’ex campo sportivo “Fontana”. Sappiamo, infatti, che fino ad oggi le due squadre si sono allenate e hanno disputato le loro partite presso il campo “Megarello” di Brucoli a porte chiuse, senza la possibilità di far accedere i tifosi.
Come vorrebbe impegnarsi? In cosa consiste concretamente la sua proposta?
Dalla stampa quest’anno ho appreso che entrambe le squadre hanno richiesto il ripescaggio alla categoria superiore. Troppi, secondo me, i soldi investiti da ambi le parti quando basterebbe unire le risorse economiche e dirigenziali per fondere insieme le due società. Non chiedo di ritornare a essere io il dirigente, ma di svolgere un ruolo di mediatore, quasi un intermediario per aiutare gli attuali dirigenti a creare, cioè, una squadra più forte, da condurre al vertice della Promozione.
L’intento sarebbe quello di selezionare dalle due rose i calciatori migliori da destinare ad una nuova società di punta e formare un’altra squadra satellite, a cui ammettere nuove giovani promesse del calcio, giocatori augustani da allenare prima del salto di qualità. È un’idea a cui penso già da tempo, da quando io dirigevo la mia squadra. Adesso che vedo circolare più forze economiche, credo che questo sia il momento favorevole per non fare sprechi e spingere al massimo il nostro calcio. Un’opportunità per rifare una squadra prettamente augustana; la mia, per il 90 per cento, era formata da giovani giocatori augustani.
E per quanto riguarda il problema del campo, a cui accennava prima? Quale sarebbe la soluzione per rendere le partite fruibili al pubblico o comunque a una platea più ampia?
Come proposi già qualche anno addietro, richiederei la concessione d’uso di un terreno comunale libero, in cui realizzare con fondi societari privati e con il credito sportivo, una nuova struttura. In alternativa, richiederei la concessione d’uso dello stesso campo “Fontana”, che si potrebbe impermeabilizzare, con un telo apposito, bloccando sul fondo le ceneri di pirite. In questo secondo caso, si provvederebbe a tamponare la grave situazione legata soprattutto alla questione ambientale, prima ancora che alla mancanza di un vero spazio sportivo. In entrambe le soluzioni, scaduti gli anni concessi alla società sportiva, verrebbe restituito comunque gratuitamente un campo sportivo alla Città.
Questa potrebbe essere un’estate di svolta per il calcio cittadino, sia sotto il profilo sportivo, con le imminenti graduatorie per i ripescaggi in Promozione, a cui partecipa il Megara, e in Prima Categoria, che vede alla finestra lo Sporting, che sul fronte della scelta da parte dell’Amministrazione della soluzione più adeguata per offrire alla città un campo da calcio comunale. Il dibattito è aperto.
Alessandra Peluso