Parrocchia S. Cuore e casa reclusione insieme: musica e testimonianze di giustizia riparativa
AUGUSTA – Nell’ambito dei festeggiamenti in onore del Sacro Cuore si terrà venerdì 16 giugno con inizio alle ore 20,30 un interessante momento di confronto tra la direzione della Casa di reclusione di Augusta e i rappresentanti delle molteplici realtà associative e istituzionali della città. L’iniziativa, dal titolo “La Casa di reclusione al servizio della Città – testimonianze e esperienze di promozione umana, sociale e culturale”, vuole costituire una occasione per riflettere sulle esperienze che hanno visto la comunità locale nelle sue diverse espressioni, tra Comune, istituti scolastici, parrocchie e associazioni, sperimentare la preziosa collaborazione dei detenuti con attività di manutenzione, ma anche di aiuto e sostegno alle molteplici finalità delle singole agenzie formative.
“Questa preziosa sinergia – riferisce il parroco don Davide Di Mare – è stata un dono per tutti i soggetti coinvolti e si inserisce a pieno titolo in quel vasto programma di giustizia riparativa egregiamente attuato in molte carceri e in particolare modo nella struttura di Brucoli per la lungimiranza del direttore dottor Antonino Gelardi, che avrà modo di illustrare i risultati di questa consolidata esperienza“.
Sono previsti gli interventi del direttore della Casa di reclusione Antonio Gelardi, della vicedirettrice Cesira Rinaldi e della direttrice dell’area educativa Emilia Spucches, oltre alla partecipazione di Giuseppe Carrabino nella veste di moderatore, il quale ha avuto modo di collaborare negli anni con Gelardi per la realizzazione di diverse iniziative culturali e sociali in collaborazione con le confraternite e la Commissione comunale di storia patria. Nel corso della serata si esibirà una rappresentanza della “Swing Brucoli Band”, diretta da Maria Grazia Morello.
“Una collaborazione la nostra – spiega Carrabino – che ha visto lavorare insieme associazioni, club service, Guardia costiera ausiliaria e Soprintendenza e che ha permesso negli anni scorsi la fruizione del Castello per visite e un concerto tenuto dagli stessi detenuti. Di tutto questo dobbiamo esprimere la nostra gratitudine al dottor Gelardi, che ha fortemente creduto nella possibilità di fare squadra ma soprattutto di offrire occasioni di riscatto per i detenuti con l’attività di giustizia riparativa“.