Cronaca

Processo “Morsa”, la Cassazione annulla la sentenza per l’augustano Arena e il lentinese Gentile

AUGUSTA – Dinanzi alla prima sezione penale della Corte di cassazione si è celebrato, venerdì 27 aprile, il terzo grado di giudizio a carico dell’augustano Giuseppe Arena, di anni 58, del lentinese Giuseppe Gentile, di anni 65, e di altri due coimputati, il melillese Antonello Costanzo Zammataro, di anni 44, e l’augustano Giuseppe Tringali, di anni 42.

I quattro erano stati arrestati nel gennaio del 2011, insieme con numerose altre persone (separatamente giudicate), nell’ambito dell’operazione antimafia denominata “Morsa”, condotta dalla Dda di Catania nei confronti di numerosi presunti affiliati al cosiddetto “clan Nardo” di Lentini ed in relazione ad estorsioni consumate e tentate, a traffico di stupefacenti (ad eccezione del Gentile) ed altri reati minori.

Dopo le condanne inflitte a tutti gli imputati dal Tribunale di Siracusa (il 24 ottobre 2014), la Corte di appello di Catania aveva riformato la sentenza di primo grado solo per Gentile, dissequestrandogli una parte dei beni e riducendogli la pena da dieci a sei anni.

La Corte di cassazione, accogliendo i ricorsi dell’avvocato Puccio Forestiere per Arena (che era stato condannato a complessivi quindici anni di reclusione, di cui quasi dodici già scontati prima di essere posto in libertà provvisoria) e dell’avvocato Franco Passanisi per Gentile (anch’egli da tempo scarcerato), ha annullato in toto la sentenza di Catania per Arena ed ha annullato in parte la medesima sentenza per Gentile: pertanto la Cassazione ha disposto un nuovo processo di appello per Arena e Gentile, mentre ha confermato definitivamente le condanne per gli altri due ricorrenti, anch’essi scarcerati, nelle more del processo.


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