Rapporto Arpa sulla qualità dell’aria, le richieste dell’assessore Pulvirenti e del M5s


AUGUSTA – È stato presentato mercoledì 6 luglio, presso la sede del Libero consorzio comunale di Siracusa, l’ultimo rapporto dell’Arpa, inerente all’anno 2015, sulla qualità dell’aria in provincia. Sugli inquinanti monitorati, i relatori hanno esposto dati ritenuti mediamente nella norma, ad eccezione di superamenti dei limiti nell’ordine di poche decine.
Capitoli a parte per gli ossidi di azoto, non ancora censiti, e per gli idrocarburi non metanici e l’idrogeno solforato, censiti ma non normati, che sarebbero responsabili dei frequenti disagi olfattivi della popolazione del quadrilatero industriale.
Alla conferenza era presente anche l’assessore comunale all’Ambiente Danilo Pulvirenti, che riferisce: “Apprezziamo il lavoro svolto dall’Arpa Siracusa, che ogni anno presenta le criticità relative ad uno dei poli petrolchimici più grandi d’Europa con le scarse risorse con cui è costretta a lavorare. Ed è per questo che non si comprende come sia possibile che il Piano regionale sulla qualità dell’aria comprenda solo dieci stazioni e ne lasci fuori alcune che, come esposto dall’Arpa, sono quelle che hanno fornito i dati più preoccupanti e che quindi sono quelle da tenere funzionanti. Si veda la centralina di San Cusumano che ricade proprio nel territorio di Augusta“.
Pulvirenti formula delle richieste: “Chiediamo pertanto che si mantenga in vita tutta la rete che attualmente è in funzione e, anzi, se ne migliori l’efficienza aumentando i parametri ricercati vista l’evoluzione scientifica in termini di strumentazioni“.
Dopo aver assistito alla conferenza dell’Arpa sulla qualità dell’aria nel comprensorio dell’Area ad elevato rischio di crisi ambientale del Siracusano, la deputata nazionale del M5s Maria Marzana commenta: “L’attenzione mostrata nei confronti delle sostanze odorigene è un segnale positivo ma ancora non sufficiente a tenere pienamente sotto controllo l’aria che respiriamo e di conseguenza ad effettuare efficaci interventi di prevenzione e contrasto dell’inquinamento industriale“.
La parlamentare, collega di partito dell’assessore del Comune di Augusta, conclude: “Nel nostro territorio i cittadini patiscono soprattutto i vuoti normativi nazionali, considerato che le sostanze inquinanti derivanti dall’attività dei petrolchimici industriali non sono riconosciute e regolamentate come quelle derivanti dal traffico veicolare. A peggiorare la situazione l’assenza di strumenti di monitoraggio ambientale, come quelli previsti nella regione del Veneto, posti nell’area industriale, che permettono di controllare in continuo il valore della concentrazione degli inquinanti nell’aria, fornendo all’occorrenza, informazioni utili sullo sviluppo e l’evoluzione di una situazione di emergenza. Si tratta di richieste che più volte ho portato all’attenzione del Parlamento e del Governo, la seconda delle quali ha trovato accoglimento ma non ancora l’effettivo recepimento“.