Politica

Spi Cgil lancia da Augusta un nuovo statuto dei lavoratori

AUGUSTA – Si è svolta questa mattina ad Augusta la prima assemblea dello Spi Cgil, sindacato dei pensionati, per promuovere e far conoscere, come nel resto d’Italia, la proposta targata Cgil di un nuovo Statuto delle lavoratrici e dei lavoratori, chiamata “Carta dei diritti universali del lavoro“.

Dal tavolo dei relatori, la segretaria provinciale Valeria Tranchina, preannunciando una campagna di oltre quaranta assemblee sul tema in provincia, e il segretario cittadino Carmelo Lo Turco hanno spiegato che, a differenza dello Statuto del 1970, la nuova Carta si applicherebbe a tutti i lavoratori, subordinati (pubblici e privati), atipici e autonomi, di qualsiasi impresa o ente pubblico.

L’interesse diretto del sindacato dei pensionati riguardo a diritti previsti per chi invece è ancora attivo all’interno del mondo del lavoro si deve al fatto che il sindacato di categoria “è costituito da tutti quegli ex lavoratori, edili, metalmeccanici, chimici, insegnanti, braccianti, postali e quant’altro che hanno vissuto sulla propria pelle il lavoro senza diritti e senza tutele prima dello Statuto dei lavoratori, la legge 300 del 1970, quando non esistevano pasti caldi, diritto al riposo settimanale, alle ferie, alla maternità, alla rappresentanza o anche al diritto ad esprimersi nei confronti dei padroni o datori di lavoro“.

Il documento presentato, la “Carta dei diritti universali del lavoro”, è composto di 97 articoli e, come dichiarato dai  relatori, “intende misurarsi con il cambiamento intervenuto nel mondo del lavoro, con le sue disuguaglianze, discriminazioni e divisioni“, con l’obiettivo finale di “riunificare il mondo del lavoro oggi profondamente diviso da leggi che negli ultimi vent’anni, specie quelli della crisi ancora in corso, sono stati caratterizzati da un continuo svilimento del lavoro, dalla sua frantumazione, precarizzazione e incertezza“.

Si è dipinto il ritratto di “un Paese in cui la politica si è scordata del suo popolo, oggi in ginocchio, specie i pensionati, gli anziani e i non autosufficienti vessati da tassazioni, da servizi sanitari non erogati, da un reddito da pensione non rivalutato e quindi impossibilitati ad affrontare il costo reale della vita, spesso abbandonati in una solitudine che non li rende nemmeno capaci di affrontare l’impoverimento per non andare incontro ad umiliazioni che mai si sarebbero immaginati quando erano lavoratori attivi“.

Tra i punti fondamentali contenuti nella proposta ci sono il diritto alla maternità-paternità, alle pari opportunità, ad una equa retribuzione, al diritto alla rappresentanza, ad una pensione dignitosa, agli ammortizzatori sociali per tutti i lavoratori, pubblici e privati, subordinati, atipici e autonomi. Come punto fermo, infine, si ribadisce il “no” ai licenziamenti illegittimi. Su questi temi, la Cgil raccoglierà dal 19 marzo le firme per far diventare tale “Carta dei diritti universali del lavoro” proposta di legge di iniziativa popolare.


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