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Associazione “Genitori e figli”: finalmente una sede, i giovani in prima linea

AUGUSTA – Il percorso dell’associazione “Genitori e figli” di Augusta trova origine in una riunione di volenterosi cittadini tenuta nella chiesa di Santa Lucia, poco meno di tre anni fa, a seguito dei tragici incidenti che spezzarono le vite di giovani augustani e di un impietoso servizio giornalistico trasmesso su Raidue, che ritraeva una gioventù dedita a serate dissolute nei pressi della nota piazza Mattarella.

Da allora, si contano molteplici iniziative in tema di educazione stradale, prevenzione giovanile nel contrasto all’abuso di alcol e alle droghe, promozione della legalità e in particolare tre marce silenziose, che hanno coinvolto migliaia di concittadini, per non dimenticare le vittime delle strade di Augusta.

All’invito “Unitevi a noi”, iscritto anche nel logo associativo, hanno risposto positivamente in decine, trovando nel tempo un seguito importante, ed è qui l’aspetto eccezionale, tra gli esponenti di quella fascia d’età tanto criticata dai media quanto in apparente crisi di valori. Tra gli oltre cinquanta associati, vi è un numero consistente di ragazzi che non intendono rassegnarsi dinanzi alle piaghe sociali che stanno martoriando la loro generazione.

Domenica scorsa è stata inaugurata la nuova sede dell’associazione, con la benedizione di padre Angelo Saraceno e alla presenza del sindaco Cettina Di Pietro, traducendosi quasi in una festa di quartiere nel cuore della Borgata, con epicentro in via XXV Aprile n. 71. L’orgoglio del presidente Antonio Caruso, nel presentare la prima “casa” di cui l’associazione disporrà, sta infatti nella soddisfazione di aver promosso, insieme all’intero gruppo, messaggi che possono sin d’ora camminare sulle gambe dei più giovani.

Una fiducia ben riposta, alla luce della sera successiva, lunedì, quando, nell’ambito dei festeggiamenti di San Domenico, questi giovani si sono alternati sul sagrato della chiesa Madre per enunciare gli “inni” alla vita perseguiti dall’associazione e per ricordare ai cittadini presenti in piazza Duomo l’anniversario della strage mafiosa di Capaci, dove persero la vita il magistrato Giovanni Falcone, la moglie e tre agenti della scorta.

Tra questi ragazzi, il diciottenne Andrea Di Gregorio ci ha offerto il suo punto di vista: “Da giovani, abbiamo voluto prendere in mano la situazione, basta con questa cultura giovanile che è portata al decadimento, vorremmo provare a far rigettare l’estremo individualismo e il menefreghismo che ne consegue“. Secondo Di Gregorio, il lavoro non è di certo agevole ma ogni tentativo va fatto “per ridare dignità ai giovani augustani“, e per dignità intende “uscire dal guscio, dalla chiusura intellettuale e sprigionare quanto di buono c’è in noi“.

Il direttivo dell’associazione “Genitori e figli” è stato confermato in attesa di un prossimo allargamento, con il presidente Antonio Caruso, vicepresidente Marco Monticchio, segretaria Maria Giannone, tesoriere Alessandro Di Grande, consigliere Patrizia Epaminonda, e con altri due giovanissimi consiglieri quali Andrea Di Gregorio e Francesco Vaccaro.

 


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