Augusta celebra il 4 novembre, la giornata dell’Unità nazionale e delle Forze armate


AUGUSTA – Dinanzi al monumento ai Caduti che domina piazza Castello, si è celebrata stamani una partecipata Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze armate. Nell’anno del centenario dell’istituzione di una festività (1919) dedicata alla appena conquistata unità della Patria, nel giorno dell’entrata in vigore armistizio di Villa Giusti del 1918 che sancì la fine della Prima guerra mondiale e consentì agli Italiani di rientrare nei territori di Trento e Trieste, portando così a compimento il processo di unificazione nazionale iniziato in epoca risorgimentale.
“Una data in cui si riassumono i valori di una identità nazionale lungamente perseguita dai popoli d’Italia con le aspirazioni risorgimentali e con i grandi sacrifici compiuti dal popolo italiano nella Prima guerra mondiale“, ha scritto in un suo messaggio il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “Le gesta e l’esempio che hanno contraddistinto il comportamento di tanti militari nelle vicende che hanno accompagnato nei decenni lo sviluppo dell’Italia – ha aggiunto il capo dello Stato – ispirano ancora oggi il personale delle Forze armate, al quale va la riconoscenza di tutto il Paese per il contributo fornito alla sicurezza della comunità nazionale e internazionale“.
Nel cuore della villa comunale, erano presenti le massime autorità militari e civili della provincia, le associazioni combattentistiche e d’arma, l’associazione nazionale marinai d’Italia, la Croce rossa italiana, i club service con i propri labari e in particolare alunni degli istituti comprensivi, che hanno donato vivacità alla cerimonia con i propri cappelli colorati e intonando l’Inno nazionale (nella foto all’interno).
Si sono succeduti negli interventi il sindaco Cettina Di Pietro, il comandante Marisicilia, contrammiraglio Andrea Cottini e il viceprefetto vicario Filippo Romano, questi ultimi due provenienti dalla cerimonia tenuta nella prima parte della mattina a Siracusa, che infine hanno accompagnato la deposizione della corona d’alloro al Milite ignoto, benedetta dal cappellano militare don Corrado Pantò.
“Questa giornata ci serve per ricordare e per meditare sul senso profondo che anima e che permea il nostro essere Italiani, prima ancora che cittadini“, ha affermato nella sua allocuzione il primo cittadino di Augusta, Di Pietro.
“Rendiamo omaggio al valore e alla dedizione di tanti uomini che hanno pagato con il sacrificio della vita per la consacrazione di uno Stato libero e indipendente“, ha detto il comandante Marisicilia, Cottini. “Il compito delle Forze armate, ieri come oggi, è quello di tutelare la libertà, la sicurezza e l’interesse del popolo italiano – ha evidenziato – Ogni giorno gli uomini e le donne delle Forze armate, concittadini in uniforme, sono impegnati nell’assolvimento del proprio servizio verso la collettività, sia in Italia dove garantiscono controllo del territorio, sicurezza e concorso alle istituzioni, sia nelle aree di crisi all’estero dove contribuiscono a fornire protezione, stabilità, assistenza e speranza a terre e genti in difficoltà“.
Il viceprefetto vicario Romano ha incentrato la sua allocuzione sull’attualizzazione dei “valori del Piave“, citando e parafrasando Carlo Alberto Dalla Chiesa, definito “un grande uomo, che, come l’odierna ricorrenza che è insieme civile e militare, fu al contempo un grande militare e un grande prefetto“. “La nuova linea del Piave – ha detto Romano – è contro la follia, contro il terrorismo, contro il fanatismo che lo alimenta e che serpeggia anche in ambiti apparentemente meno violenti, come la comunicazione sui media, quelli tradizionali, e i social media, troppe volte ispirata a banalizzazioni e strumentalizzazioni, facili vie per la seduzione di lettori o spettatori distratti dai mille problemi della vita. Ma è anche una linea del Piave contro la prepotenza, quella dei forti e dei violenti che opprimono i deboli e i pacifici, contro la violenza della mafia, quindi della sopraffazione e delle estorsioni, e pure contro la violenza serpeggiante dei comportamenti iattanti, pressori e minacciosi che troppo spesso si diffonde, come un veleno inoculato nella vita sociale, nelle relazioni economiche e persino in quelle politiche“.
Sia di mattina (ore 9-12) che di pomeriggio (ore 15-17), alla banchina “Tullio Marcon” di Augusta, è stato possibile visitare il pattugliatore comandante Bettica di Comforpat (Comando forze da pattugliamento per la sorveglianza e la difesa costiera).