Augusta, dehors e stalli riservati a discapito dei parcheggi, monta la polemica
AUGUSTA – Fa discutere il proliferare di dehors, cioè i manufatti per spazi esterni di pubblici esercizi, in particolare se realizzati su marciapiedi stretti o stalli di sosta per autovetture in quartieri già carenti di parcheggi. Solleva la questione Mimmo Di Franco, presidente dell’associazione filantropica “Umberto I” con sede insistente sul centro storico, mentre il Parlamento nazionale approva la proroga al 31 dicembre del 2024 delle regole semplificate per l’occupazione di suolo pubblico.
Quanto ai numeri locali noti, il comando di Polizia municipale, in materia di commercio, ha rilasciato 16 pareri per nuovi dehors soltanto nel 2022.
Ma non solo dehors al centro della questione. “Tutti hanno diritto di lavorare, tutti hanno diritto di parcheggiare. Il buon senso sta nel non esagerare – scrive Di Franco in una nota indirizzata alla stampa – Ci vuole un Piano urbano del traffico, un censimento degli stalli per disabili, bisogna evitare di prenotarsi il parcheggio con sedie e carrelli della spazzatura o bidoni. Si sta esagerando“.
Pertanto Di Franco chiede al Comune di “prendere in considerazione una revisione delle concessioni, sia dei dehors che degli stalli per disabili, dove c’è un abuso dell’uno e dell’altro“.
Sui dehors delle attività commerciali, afferma: “La legge prevede il dehors davanti al prospetto, ma lo spazio deve essere pubblico e non privatizzato. Le autorizzazioni furono date, per ampliamento e a titolo gratuito, per dare la possibilità agli esercenti di ospitare i clienti all’aria aperta, a causa delle restrizioni per Covid. Credo che l’emergenza sia, almeno, superata“.
“Il Comune potrebbe negare il provvedimento di occupazione di suolo pubblico se il suo rilascio compromette l’interesse pubblico alla vivibilità dei cittadini o alla circolazione stradale – sostiene il presidente dell’associazione filantropica – Gli esercenti chiedono la proroga, ma anche i cittadini rivogliono gli spazi per parcheggiare, per passeggiare sui marciapiedi liberi“.
“I cittadini pagano una ulteriore tassa sotto forma di multa, perché, per mancanza di stalli liberi, sono costretti a giri su giri per trovare un buco, creando ingorghi. Le strade sono strette e non consentono ulteriori restringimenti di carreggiata. Alcune strade non dovrebbero avere la sosta a destra e a sinistra perché sono vie di fuga, ad esempio la via Xifonia. Non c’è un Piano urbano del traffico – ribadisce in conclusione – non c’è un servizio di trasporto pubblico locale efficiente e ciò comporta un aumento di inquinamento, per le auto incolonnate“.
(Foto di copertina: generica)