Augusta, Officina teatrale, “E fuori nevica” suscita risate, commozione e applausi a scena aperta
AUGUSTA – Il sipario si chiude con studiata lentezza, mentre il leitmotiv di “La vita è bella” induce alla commozione dopo la scena finale della pièce di Vincenzo Salemme “E fuori nevica”, magistralmente rappresentata ieri sera sul palcoscenico di “Città della notte” dall’Officina teatrale diretta da Attilio Piazza, per la regia dello stesso Piazza e di Maria Grazia Coco, e retta per quasi due ore da tre giovani.
Si tratta di Mirko Birritteri, Emilio Colella e Giuseppe Tringali, nei ruoli rispettivamente di Cico, Enzo e Stefano, tre fratelli che convivono nella stessa casa, dopo la morte della madre, la quale ha lasciato un testamento che obbliga Enzo e Stefano a stare in casa per badare a Cico, affetto da una forma di autismo. Salemme, che ha messo in scena la commedia nel 1995, deve aver visto “Rain man”, del 1988, con lo straordinario Dustin Hoffman nella parte di un soggetto autistico con una prodigiosa abilità nel campo dei numeri, che, a causa della morte del padre, viene affidato al fratello più giovane, interpretato da Tom Cruise.
Salemme, attore-autore-regista napoletano ha affrontato il tema con solarità partenopea; si ride, tranne in taluni momenti, per quasi tutto il tempo, fino alla conclusione, quando la commedia si trasforma, impercettibilmente, in tragedia. Nello sviluppo scenico Enzo, ritornato dopo vent’anni di assenza, e Stefano, rimasto in casa ad assecondare i disturbi relazionali di Cico, si rendono conto che il fratello può essere pericoloso. Dalle parole di Cico apprendono che, quasi certamente, ha ucciso la madre con una massiccia dose di morfina e, in un’occasione, temono per la vita quando Cico usa la pistola del padre poliziotto, scomparso anni prima.
Convocano a casa il notaio, interpretato da un gustoso Graziano Cavallino, per capire se possono ricoverare il fratello in una clinica specializzata, senza perdere l’eredità lasciata dalla madre. L’incontro fra il notaio e Cico diventa uno scontro, sempre, però, sul filo della comicità piena, quasi da humour nero, con spunti grotteschi.
Il finale, inatteso, lascia l’amaro in bocca. Cico non vuole rimanere senza i fratelli e dà loro e a sé stesso la morte come aveva fatto con la madre. Prima di addormentarsi per sempre sul divano, come i suoi fratelli, grida al pubblico: “Voi che fate? Andate via! Il teatrino è finito. Fuori nevica”. E mentre il sipario si chiude lentamente, fiocchi di neve inondano il palcoscenico. Applausi lunghi e molti a scena aperta. Ovazione finale. Il ricavato dello spettacolo andrà in beneficenza.