Augusta, progetto di allargamento via Colombo, alberi sacrificabili?
AUGUSTA – Nella ricorrenza della giornata nazionale degli alberi, si apre il dibattito sul progetto esecutivo, approvato dalla giunta lo scorso 19 settembre, per realizzare un allargamento di via Colombo nel tratto fra il viadotto Federico II e via Megara, con l’obiettivo di agevolare la viabilità di accesso all’Isola dal lato di levante.
L’amministrazione ha infatti approvato un quadro economico del progetto pari a un importo complessivo di 122mila 510 euro. L’allargamento della sede stradale, a scapito del piazzale e di alcuni alberi dei giardini pubblici, andrebbe dai quasi 4 metri all’intersezione con il viadotto ai 2 metri dinanzi al ronco Rossi.
A seguito di accesso agli atti, al fine di consultare in particolare la planimetria e le relazioni tecniche (paesaggistica, archeologica e agronomica), quattro consiglieri d’opposizione fanno emergere oggi che nel progetto si prevede di “abbattere altri 10 alberi secolari della Villa comunale, un simbolo storico e ambientale della città“, ritenuti “parte della villa del 1850“. Con “altri”, intendono, oltre ai 24 ficus microcarpa abbattuti nel cantiere pubblico di piazza Mattarella, con tanto di esposti in Procura.
Gli stessi consiglieri comunali Giancarlo Triberio e Milena Contento (Pd), Roberta Suppo e Uccio Blanco (M5s) riferiscono attraverso la nota congiunta che “l’intervento è stato giustificato da una relazione archeologica e agronomica eseguita da dipendenti comunali recentemente assunti, che tuttavia contrasta con quanto indicato dalla Soprintendenza di Siracusa“, la quale ne suggerirebbe la rilocazione.
“L’abbattimento di questi alberi per ragioni legate alla sicurezza stradale appare pretestuoso – osservano i quattro consiglieri d’opposizione – Esistono soluzioni alternative che consentirebbero di preservare questi ‘monumenti viventi’, il cui valore non può essere sostituito semplicemente piantando nuovi alberi“.
Rendono noto altresì di aver firmato una interrogazione urgente su “numerose anomalie nel progetto e il cortocircuito tra le politiche dell’amministrazione, come l’aumento delle autorizzazioni di nuovi dehors e l’occupazione del suolo pubblico, a scapito di parcheggi e spazi verdi nel centro storico” e invitano la cittadinanza a “partecipare a un incontro pubblico per discutere la questione, raccogliere firme e proporre soluzioni condivise, con l’obiettivo di tutelare l’ambiente e gli interessi della comunità“.
Sull’esigenza di una nuova viabilità all’intersezione tra via Xifonia, viadotto Federico II e via Colombo, interveniva quasi due anni fa Mimmo Di Franco, presidente dell’associazione filantropica “Umberto I” e autore di numerosi appelli, tra l’altro, per l’aggiornamento del piano di evacuazione.
Oggi ricorda, attraverso una nota, che al fine di garantire una via di fuga adeguata ai residenti dell’Isola, a seguito dell’eliminazione della piscina, con relativo ampliamento della strada dove sono previste due corsie in uscita e una in entrata, aveva allora proposto di integrare tali lavori creando una rotatoria.
In merito al più recente progetto esecutivo che prevede l’allargamento verso i giardini pubblici, Di Franco afferma: “L’alternativa sarebbe l’abbattimento di tre case, come qualcuno diceva per battuta, oppure lasciare tutto così. Ho criticato, a mezzo stampa, questa amministrazione, sulla cabina elettrica alla villa, sui campi di padel, sulla nuova rotatoria all’ingresso della città, ecc. Ci metto sempre la faccia, perché amo la città dove vivo. Nessuno è infallibile, ma tra la vita di dieci alberi, piantabili in altro luogo e quella di una persona, preferisco la persona. Nessuna retorica ma solo buon senso“.