AUGUSTA – In questi giorni vengono versati fiumi di inchiostro sul tema delle centraline per il rilevamento di eventuali agenti inquinanti nell’aria respirata dai cittadini del quadrilatero industriale. La denuncia di Domenico Morello, l’augustano responsabile del servizio di monitoraggio ambientale per la ex Provincia, riportata qualche giorno fa dal quotidiano “La Sicilia”, è chiara e non lascia spazio a interpretazioni. Secondo il dirigente, alcune centraline verrebbero spente per malfunzionamenti, il 5% del totale per Morello.
Alcune fonti istituzionali attesterebbero che dei 75 analizzatori, ben 17 non possono essere resi idonei all’attività attraverso la manutenzione ordinaria, ma presentano la necessità di essere sottoposti a una più radicale manutenzione, che solo quella straordinaria può garantire. Quindi, si tratterebbe del 20% della rete.
Il problema è la solita mancanza di fondi, considerato che, sempre a detta del dirigente, sarebbero necessari 400 mila euro per appaltare il servizio di manutenzione delle centraline ed evitare la sospensione del servizio di controllo. I Comuni interessati dal polo petrolchimico avevano già ricevuto una comunicazione dall’ex Provincia, in data 15 luglio, nella quale si avvisava che il contratto di manutenzione, una volta scaduto, non sarebbe stato rinnovato per carenze di risorse economiche.
In merito, si apprende oggi da fonti di stampa che il Commissario straordinario del Libero Consorzio Antonino Lutri, attivatosi insieme ai dirigenti del settore, avrebbe deciso di procedere con l’affidamento urgente della manutenzione straordinaria, attivando la procedura europea per un bando aperto.
Intanto la nuova legge regionale sui Liberi Consorzi di Comuni, che dovrebbero sostituire definitivamente le ex Province, assegnerebbe alla Regione l’attività di prevenzione e di controllo dell’inquinamento ambientale, quindi anche la competenza sulla manutenzione delle centraline.
Il tema è oggetto pure di una interrogazione parlamentare presentata all’Ars dall’on. Vincenzo Vinciullo, il quale comunque esonera da ogni responsabilità il nuovo Commissario straordinario del Libero Consorzio, i funzionari e i dipendenti dell’Ente, poiché, a suo dire, sarebbe stata “la carenza di finanziamenti” a costringere “l’Ente a non attivare la manutenzione straordinaria“.
Nell’attesa di una soluzione a tale precarietà finanziaria, le centraline ancora funzionanti continuano a rilevare concentrazioni significative di idrocarburi non metanici. Anche su questo fronte i cittadini attendono risposte dalle istituzioni competenti.