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Clamorosa svolta per il porto di Augusta: Crocetta contro il decreto Delrio. Zappulla pronto ad autosospendersi [Video]

AUGUSTA – Clamorose dichiarazioni rilasciate nel corso dello speciale del programma radiofonico “Mi sono rotto!!”, realizzato sabato sera presso gli studi di Radio Musmea in collaborazione con La Gazzetta Augustana.it, sulla vicenda dell’assegnazione a Catania della sede dell’Autorità di sistema portuale per la Sicilia orientale Augusta-Catania, almeno per i prossimi due anni.

Si sono confrontati per due ore, rispondendo alle domande degli speaker Raffaele Stefanelli e Nico Cirillo e del giornalista Massimo Ciccarello, alcuni dei principali protagonisti intervenuti in questi giorni caldi, in cui i toni si sono inaspriti parlando apertamente di “porcata”, di “scippo”, di “furto” subito dalla città di Augusta, sacrificata sull’altare della “mediazione politica” tra il ministro dei Traporti Graziano Delrio, il governatore regionale Rosario Crocetta e il sindaco di Catania Enzo Bianco, tutti e tre appartenenti al Partito democratico.

Il primo avrebbe firmato il decreto ministeriale, di cui fonti autorevolissime hanno confermato l’esistenza anche se non risulta ancora pubblicato, il secondo, dopo aver richiesto la nota moratoria di 36 mesi, avrebbe espresso parere in favore dello scalo portuale etneo, il terzo avrebbe esercitato pressioni politiche per incassare il risultato auspicato dall’establishment politico-economico catanese.

Gli ospiti del programma radiofonico, il sindaco M5s Cettina Di Pietro, il presidente della commissione Bilancio e Programmazione all’Ars Vincenzo Vinciullo, di Ncd, la presidente di Assoporto Augusta Marina Noè e il segretario cittadino e consigliere comunale Pd Giancarlo Triberio, seppur a seguito di qualche scintilla tra le parti politiche, hanno fatto prevalere le ragioni della necessità di un fronte comune a tutela della Città e dell’intera provincia di Siracusa. Si sono detti in diversi passaggi, più volte espressi e ribaditi, pronti ad ogni intervento possibile per scongiurare il trasferimento di sede e cassa a Catania, attraverso incontri di mediazione con lo stesso ministro Delrio, all’eventuale impugnativa del decreto, finanche alla mobilitazione popolare. In questa direzione è già in atto l’organizzazione di un Consiglio comunale “congiunto” con le rappresentanze consiliari dei comuni limitrofi e aperto alla deputazione nazionale e regionale siracusana.

È stato lanciato perfino un hashtag, #èsoloquestionedicore, alludendo alla normativa che prevede l’assegnazione delle sedi delle nuove autorità di sistema portuale ai porti considerati “core”, con il solo porto di Augusta a possederne i requisiti, nonostante i continui sbarchi assistiti di migranti, a differenza dello scalo portuale etneo.

Quindi, le due notizie clamorose. Prima interviene telefonicamente il deputato nazionale siracusano del Pd Pippo Zappulla, che in merito al decreto ministeriale parla apertamente di una “operazione squallida di geografia politica, che piega le esigenze tecniche, produttive ed economiche, operazione di cedimento da parte del ministro Delrio ai ricatti e alle pressioni del presidente Crocetta, che ha pensato di ingraziarsi il Sindaco di Catania e quel mondo elettorale che rappresenta“. Allora l’annuncio a sorpresa: “Dico con convinzione che, se servisse prendere le distanze dal gruppo parlamentare di riferimento, io lo farò. Non escludo nulla“. Dichiarando di non escludere l’autosospensione.

A seguire, l’intervento telefonico del governatore Rosario Crocetta spariglia le carte. Replicando duramente alle dichiarazioni di certi parlamentari nazionali del Pd (“tanto sono ruffiani di Roma che non riescono neppure a balbettare la protesta“, ha detto), rivela: “Ieri (venerdì, ndr) il Ministro (Delrio, ndr) mi ha mandato la nota con cui mi si chiedeva di fare la nomina dell’Autorità portuale ormai di Catania e io ho già risposto ieri stesso al Ministro che non ero d’accordo, con nota scritta“.

Crocetta ricorda di aver “contestato il piano sin dall’inizio” per evitare “che la Sicilia venga svenduta“, citando la vicenda dei porti di Messina e Milazzo, “assorbiti” da Gioia Tauro. Quindi esprime le proprie intenzioni: “Ho sempre detto di no (…) Non ho fatto l’intesa, ho contestato, se ancora la mettono così io impugno perfino gli atti (…) Renderò pubblica tutta la corrispondenza che c’è stata tra Regione e Ministero“. Il governatore punta il dito contro il ministro Delrio: “Non posso entrare nel merito della guerra municipale tra Siracusa e Catania. Avevo detto al Ministro di lasciare le cose come stanno perché si stanno creando problemi grossissimi non solo in Sicilia ma in tutta Italia (…) e il Ministro non ne ha voluto sentire. Ma la legge stabilirebbe che il piano va concordato con la Regione Siciliana e né questo piano né il precedente sono stati concordati con la Regione Siciliana. Per estrema chiarezza, ho intenzione di contestare tutto il piano. Per me il piano fatto dal Ministro non ha né testa né coda. Io difendo tutti i Siciliani“.

Crocetta svela di aver fatto saltare così la nomina alla presidenza dell’Autorità portuale Catania-Augusta di Andrea Annunziata, dal 2008 presidente dell’Autorità portuale di Salerno, data ormai per certa da fonti di stampa, poiché profilo “in contrasto con il rispetto dell’autonomia della Regione Siciliana, sconosciuto al territorio siciliano“.

Infine ribadisce con decisione: “È una Regione a statuto speciale, tutti i provvedimenti che fa il governo nazionale devono vedere l’intesa del presidente della Regione e questo non c’è stato, quindi c’è perfino una violazione delle prerogative autonome della Regione Siciliana: ci sono tutti gli estremi per impugnare questi atti“.

Ecco qui di seguito il video integrale del programma radiofonico nell’ambito del progetto Radio Musmea on Gazzetta TV. Segue l’estratto della clamorosa svolta menzionata.



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