Politica

“Scippo” del porto, reazioni politica locale, si va verso Consiglio comunale “congiunto”

AUGUSTA – “Scippo”, “furto”, “spartizione”, così è stato definito il decreto ministeriale di assegnazione a Catania della sede dell’Autorità di sistema portuale per la Sicilia orientale per i prossimi due anni. Come avviene in questi casi, nelle prima fasi si va alla ricerca dei responsabili, poi si iniziano a proporre le possibili contromisure.

Abbiamo raccolto umori e reazioni della politica cittadina, dopo le immediate accuse mosse dalla maggioranza del Movimento 5 stelle, giovedì con il capogruppo consiliare Caruso, venerdì con il sindaco Di Pietro, assistita dal vicepresidente della Camera Di Maio.

I coordinatori cittadini di Fratelli d’Italia Marco Failla ed Enzo Inzolia, attraverso una nota congiunta, sentenziano: “La sede dell’Autorità di sistema portuale sarà “temporaneamente” a Catania. Insomma, tanto tuonò che addirittura diluviò! Perché si sa che in Italia niente è più definitivo del provvisorio, perché non avrebbe alcun senso né logica spostare nuovamente tra un paio di anni la sede dell’Autorità“. Precisano: “Esattamente come non ha senso né logica ubicarla (in spregio a tutte le regole, comprese quelle della ragione) al di fuori di Augusta“.

Per i coordinatori di Fratelli d’Italia non rileva individuare solo adesso i responsabili, ma ricordarsene al momento delle prossime tornate elettorali: “Le cause sono sotto gli occhi di tutti: l’inerzia, l’incompetenza, gli interessi inconfessabili della classe politica che ha governato e, non se la prenda chi ormai da quasi due anni amministra la città, governa Augusta. La democrazia, tanto decantata e sbandierata a parole, ci dice che abbiamo l’arma del voto; ebbene, tra non molto saremo chiamati alle urne e Fratelli d’Italia si augura che quel giorno gli augustani abbiano buona memoria“.

Il Partito democratico, invece, principale accusato di questa vicenda, attraverso una nota congiunta del segretario cittadino e consigliere comunale Giancarlo Triberio e del segretario provinciale Alessio Lo Giudice, pur esprimendo “rabbia e indignazione” rispetto al decreto firmato dal ministro Delrio, rivolge un attacco al Movimento 5 stelle: “Colpisce e preoccupa, ma non stupisce, la condotta sfuggente dell’amministrazione comunale 5 Stelle, con azioni e dichiarazioni di circostanza che puzzano di inciucio per la spartizione delle poltrone. Ancora una volta il sindaco Cettina Di Pietro sta sfacciatamente voltando le spalle alla città che l’ha eletta, con la complicità dei consiglieri del suo Movimento. Anziché coinvolgere il Consiglio comunale e le forze sociali della città per fare fronte comune, l’aspirante deputata dei grillini ha preferito usare la visita istituzionale del vicepresidente della Camera, onorevole Luigi Di Maio, per fare una passerella personale, usando il municipio come una dependance della sua residenza privata“.

Lapidario il consigliere comunale di opposizione Enzo Canigiula, che afferma: “Lesi ancora una volta i diritti di una città sulla testa della quale è oramai certo che pende la volontà politica di farla diventare una succursale. Di Siracusa elettoralmente, di Catania strutturalmente e di Lentini dal punto di vista sanitario“.

In riferimento anche alla vicenda del depotenziamento dell’ospedale “Muscatello”, Canigiula aggiunge: “Augusta ancora una volta viene derubata di un diritto. Quello che doveva essere il “volano dell’economia” è rimasto un semplice spot elettorale“. Addossando le responsabilità dell’inatteso decreto al ministro Delrio e al governatore Crocetta, il consigliere fa un appello: “Il ministro Delrio fermi immediatamente lo “scippo” del nostro porto. Si fermino un attimo a riflettere tutti coloro che hanno in mano il bastone del comando, a riflettere sulle decisioni che portano Augusta indietro di decenni rispetto allo sviluppo del resto dell’Italia“.

Canigiula insieme ad altri consiglieri augustani richiedono un Consiglio comunale monotematico, aperto e urgente sul porto, come da settimane si è in attesa di uno sull’ospedale.

Intanto arriva da Melilli, dal presidente dell’assemblea consiliare Salvo Sbona, l’invito ad un Consiglio comunale congiunto e aperto, “al fine di creare una mobilitazione generale utile a indurre il Governo nazionale a rivedere le proprie decisioni“, invito subito raccolto dagli omologhi di Augusta e di Priolo Gargallo, rispettivamente Lucia Fichera e Giovanni Parisi. In merito al luogo per il consesso, informale, si propone la sede amministrativa dell’Autorità portuale di Augusta, in alternativa la sede ordinaria di Palazzo San Biagio. L’idea è di coinvolgere anche tutti i comuni limitrofi, da Lentini a Siracusa.

La presidente Fichera ci fa sapere che conferirà con i capigruppo e che lunedì si terrà un incontro presso il suo ufficio per decidere il da farsi.


La Gazzetta Augustana su facebook

Le Città del Network

 

Copyright © 2025 La Gazzetta Augustana.it
Testata editoriale iscritta al ROC con numero 25784
Direttore responsabile: Cecilia Casole
PF Editore di Forestiere Pietro - P. IVA 01864170897

Copyright © 2015/2023 PF Editore

In alto