Era detenuto nel carcere di Augusta il presunto leader islamista espulso ieri
AUGUSTA – Lo scorso 3 gennaio il presunto leader islamista di origine tunisina è stato accompagnato dal personale degli uffici Digos e dell’Immigrazione della Questura di Siracusa al Cie (Centro di identificazione ed espulsione) di Caltanissetta. Risponde al nome di Ben Mahmoud Jilani, nato 46 anni fa a Sfax (Tunisia) e domiciliato nel Comune di Pachino, il soggetto che solo ieri, 14 gennaio, il ministero dell’Interno ha deciso di espellere dal territorio per motivi di sicurezza nazionale.
L’uomo è stato tratto in arresto il 13 agosto scorso dal personale del Commissariato di Pachino, in esecuzione di un provvedimento di carcerazione emesso dalla Procura di Siracusa, per violazione delle norme sul soggiorno in territorio nazionale.
Il 46enne, si apprende da fonte Ansa, risultava detenuto proprio presso la Casa di reclusione di Augusta, da dove è stato scarcerato il giorno del trasferimento al Cie di Caltanissetta. Durante la detenzione nel carcere di Augusta, l’uomo avrebbe manifestato un atteggiamento di aperta opposizione nei confronti del personale della polizia penitenziaria. Il monitoraggio all’interno del carcere, al quale è stato sottoposto, avrebbe quindi confermato il suo ruolo di leader tra i detenuti di fede islamica e di potenziale radicalizzatore.
Ieri mattina è avvenuto il rimpatrio con un volo decollato da Palermo e diretto a Tunisi.