Indetto sit-in davanti al Tribunale di Siracusa per dire “basta all’inquinamento dell’aria”
AUGUSTA – Il gruppo civico nato sui social dal nome “Basta all’inquinamento dell’aria ad Augusta, Melilli, Priolo e Siracusa” ha indetto per domani, mercoledì 9 agosto alle ore 9,30, davanti al Tribunale di Siracusa un sit-in per rivendicare “aria pura a tutela della salute collettiva, contro le emissioni industriali e i miasmi“.
Si tratterà, a detta dei promotori, di un momento di riflessione pacifico: “Da un lato a supporto del lavoro finora svolto dalla Procura della Repubblica aretusea, che di recente con un sequestro preventivo di alcuni impianti del petrolchimico ha dato un chiaro ed epocale segnale di risveglio delle coscienze e del senso di giustizia, dall’altro sarà una ufficiale levata di scudi contro chi pensa di poter agire fuori dalle regole, in nome del dio denaro“.
Secondo molti attivisti del gruppo, potrebbe essere quello di mercoledì il primo passo di un cammino che porti a contemplare nel codice penale italiano un reato specifico, quello dell’ “omicidio industriale“, in un territorio, quello del quadrilatero industriale, fortemente compromesso sotto il profilo ambientale e della salute. Il gruppo ha esteso l’invito alla partecipazione a tutti i cittadini che vogliono sposare una causa di “bene comune”, secondo criteri di compostezza ed alto senso di civiltà.
Il gruppo, che attualmente su facebook conta circa tremila membri, attraverso un comunicato stampa spiega: “Ci sono veleni, come quelli industriali, che giorno dopo giorno, a rilascio lento e silenzioso, ma sicuramente non inodore, causano nelle zone prossime agli stabilimenti che li emettono, in alcuni casi fuori controllo, malattia e morte. Purtroppo, nel siracusano il fenomeno è diventato emblematico: i dati del registro tumori parlano chiaro sull’incidenza delle neoplasie in incremento e per testare la qualità dell’aria basta spesso mettere il naso fuori per accorgersi che è pessima, satura di miasmi che ammorbano, specie durante le ore notturne, interi comuni (Priolo, Melilli, Siracusa, Augusta), costringendo le popolazioni residenti a serrare le finestre per non essere raggiunte dalle esalazioni, che alcune volte hanno causato malesseri di massa. Una condizione diventata intollerabile tanto che la gente ha iniziato a indignarsi, facendolo con denunce in Procura e sui social, riuscendo ad innalzare i livelli di attenzione, collettivi e istituzionali“.
(Foto in evidenza: repertorio)