L’estate degli scontrini, ex ristoratore augustano dice la sua: “Ora parliamo dei clienti”


AUGUSTA – Impazzano su web e social network in tutta Italia, come accade ormai periodicamente, le polemiche sugli scontrini di attività di ristorazione in località più o meno turistiche, da cui emergono addebiti per servizi generalmente “inclusi” o prezzi ritenuti eccessivi dal cliente di turno. Un ex ristoratore di lungo corso, Bruno Chellini, fiorentino di origine ma augustano di adozione, dice la sua su alcune tipologie di clienti.
“Da qualche giorno parliamo, male, degli atteggiamenti dei ristoratori in generale: scontrini eccessivi, ecc. ecc. Ora parliamo un po’ dei clienti“, premette in un post sui social network che rovescia il punto di vista.
Chellini è attualmente responsabile di sala in un noto locale del centro storico di Augusta. Come riferisce a La Gazzetta Augustana.it, il contenuto divulgato “è un vecchio post di un amico ristoratore toscano, che in questo periodo ho voluto personalizzare e fare mio“.
È un elenco per anafore (“quelli che…”) che, al di là della questione sull’originalità, sposta il dibattito sul campionario degli atteggiamenti meno “accomodanti” di certi clienti, per i quali probabilmente i ristoratori derogherebbero volentieri alla regola non scritta del commercio secondo cui “il cliente ha sempre ragione”.
“Fortunatamente non tutti sono così – precisa Chellini – Ma dovrebbe esserci un “Client advisor” in cui i ristoratori possano recensire i clienti“.
E allora, nel campionario dei peggiori clienti ci sarebbero: “Quelli che si portano da bere da casa. Quelli che prenotano per 15 e si presentano in 6. Quelli che prenotano per 15 e non si presentano. Quelli che si portano da mangiare da casa. Quelli che il sabato sera in 4 ordinano solo una Coca-cola in lattina con 4 cannucce. Quelli che occupano il posto e “no, io non prendo niente”. Quelli che “si possono fare modifiche?” e in 16 ti ordinano 16 hamburger inventati da loro. Quelli che “puoi alzare la stufa, ché fa freddo?”. Quelli che “puoi abbassare la stufa, ché fa caldo?”.
Quelli che buttano la carta per le mani nel gabinetto e poi ti scrivono la recensione di m***a perché il gabinetto è intasato. Quelli che “ora cosa ci offri da bere?” e si fanno 12 rum in 4. Quelli che ti spaccano la tavoletta del water. Quelli che non si lavano. Quelli che dopo aver bevuto ruttano a pieni polmoni. Quelli che scappano senza pagare. Quelli che su un tavolo da 20 “ognuno paga il suo” e alla fine mancano sempre delle cose che non sono di nessuno. Quelli che prenotano per 10, poi si presentano in 32 e si i****ano che stanno stretti. Quelli che pisciano fuori e allagano il pavimento. Quelli che fuori fanno altro e ti ridipingono i muri.
Quelli che mangiano tutto, fanno il bis e pure la scarpetta e poi nella recensione scrivono che si mangia di m***a. Quelli che fanno la recensione negativa senza essere mai entrati nel tuo locale. Quelli che quando gli arriva la pizza al tavolo “ho cambiato idea, posso mandartela indietro?“.
(Foto di copertina: generica)