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Messo in scena “Icaro junior”, educare alla strada per evitare le tragedie

AUGUSTA – Venerdì mattina il teatro “Città della notte” ha ospitato la sedicesima edizione del progetto “Icaro”, nella versione “junior“, progetto sulla sicurezza stradale realizzato su misura per spettatori speciali: gli alunni delle scuole elementari di Augusta.

Il programma nazionale, quest’anno, è stato promosso dal Ministero dell’Interno, dal Miur, dal Ministero dei Traporti e dalla Polizia di Stato, con il comune fine di educare le menti dei più giovani in modo da renderli responsabili e attenti su strada, nel solco della prevenzione. L’iniziativa, voluta in provincia dal comandante della Polizia stradale di Siracusa Antonio Capodicasa, trovava a suo tempo la collaborazione determinante di Paolo Sipala, agente della Polstrada e appassionato di teatro.

Grazie alla compagnia teatrale di quest’ultimo chiamata “Il sipario“, si è potuto mettere in piedi l’attuale spettacolo dal carattere ludico ma dalle finalità pedagogiche di cui lo stesso Sipala è sceneggiatore, regista e attore. La locale associazione genitori e figli “Unitevi a noi” si è prodigata, invece, per rendere possibile la tappa augustana, considerata la piena corrispondenza con la mission associativa, come ha ricordato il presidente Antonio Caruso a margine dello spettacolo.

Per poter creare un dialogo costruttivo sulla sicurezza stradale all’interno delle famiglie si richiedono sensibilizzazione e poi grande volontà, ha sostenuto Caruso, “ed è questa la prima cosa che serve per migliorare la qualità delle relazioni all’interno delle famiglie; noi continueremo a metterci il cuore”.

Certo è che le grandi idee si muovono sempre sulle gambe di persone volenterose e su quel palco di persone volenterose, disposte a sacrificare il loro tempo per salvare, grazie al trasferimento di conoscenze e di responsabilità, anche una sola vita, ce ne erano davvero tante.

Il dinamismo della rappresentazione fatta di scenette divertenti, giochi interattivi, per meglio carpire l’attenzione dei bambini, ha dato i suoi frutti nella loro copiosa e gioiosa partecipazione. Attraverso i bambini è anche possibile arrivare ai grandi e se si desidera avere un futuro migliore è quindi dai più giovani che bisogna cominciare. Come auspicato dai promotori dell’iniziativa, sarebbe bello se da domani ogni bambino potesse dire al genitore: “Metti la cintura, non bere, così ce ne torniamo a casa tranquilli”.

La fortuna è avere istituzioni che lo ritengono un sogno possibile e che nel tempo hanno messo a disposizione i propri ruoli di responsabilità e le proprie competenze per far imboccare tale strada virtuosa. Il comandante Antonio Capodicasa ha inteso chiudere l’evento così’: “A noi basta che diciate “grazie” e, se questi 16 anni di impegno per trasferire la cultura della sicurezza su strada fossero serviti a salvare anche una sola vita, per noi sarebbe già un grande successo“.

Marcella Di Grande

(Foto in evidenza di Marco Minniti)


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