Oltre la danza, il favoloso mondo di Danila Patania (atto I)
AUGUSTA – Abbiamo intervistato la ballerina e coreografa augustana Danila Patania, chiedendole di aprirci il suo mondo, retto da passione, pura arte e quotidiana dedizione.
Quando è nato il progetto di “Oltre la danza”?
Dopo le eccezionali esperienze con il mio corpo di ballo “funk agonistico Gold’s Gym”, nasce “Oltre la danza”, circa tre anni fa. Non si tratta di un’associazione, ma dell’appellativo artistico che contraddistingue il mio attuale gruppo, che si allena al Centro Polisportivo Augusta. Come avviene in altre realtà anche locali, il mio intento è quello di valorizzare i talenti che la nostra Città offre. Purtroppo l’arte e la cultura vengono considerate sempre l’ultima ruota del carro. Un vero peccato! Sono due elementi da cui non si può prescindere quando si vuole far ripartire un territorio. Anzi, penso che proprio dai contesti di crisi emergano gli artisti.
Secondo te, l’attuale carenza di finanziamenti alle arti come alla cultura può essere un elemento determinante della crisi?
Ovviamente. Tanti teatri sono stati costretti a chiudere baracca. Quindi le occasioni di reclutamento tramite audizione sono ormai molto rare. Tutto ciò perché quando si tratta tagliare le spese, il primo a pagarne le conseguenze è proprio il mondo delle arti.
Il ballo può diventare una professione a tutti gli effetti?
Non è semplice per diverse ragioni. Per la danza gli spazi lavorativi si sono ristretti tantissimo. Infatti, in tv sono quasi scomparsi i varietà, dove veri e propri corpi di ballo di danza moderna avevano modo di esibirsi, perché i programmi prevedevano gli “stacchetti musicali”. E le veline non possono essere considerate ballerine… Oggi, anche nelle audizioni di danza moderna cercano ballerini che abbiano le basi di danza classica. È più dura. Insomma, si richiedono due elementi fondamentali, che bisogna comunque ricercare: un talento tale da essere notati in mezzo a milioni e ovviamente la fortuna.
C’è un canale privilegiato?
Come ho detto poc’anzi ci vuole fortuna: trovarsi nel posto giusto, al momento giusto, ma soprattutto con la persona giusta. Il business che va per la maggiore nell’ambito della danza moderna ruota intorno ai cosiddetti “video dance”, creati ad arte per le pop star , in cui è possibile vedere dietro l’artista protagonista un intero corpo di ballo. Noi, come “Oltre la danza”, siamo riusciti a cogliere il momento, ad esempio, facendo da spalla alla star pop e dance degli anni ’90 Neja e al più recente fenomeno comico Dado.
Ecco, raccontaci altri momenti speciali per “Oltre la danza”.
Una delle esperienze più belle è stata in Spagna, una decina di anni fa, quando presentai il mio gruppo composto da ballerini tra i 10 e i 12 anni al Grand Prix di Barcellona. Gareggiavano gruppi provenienti da tutto il mondo. Eravamo in un contesto in cui pochi parlavano italiano, ma tutti si esprimevano perfettamente nella lingua della danza. È stata una grandissima soddisfazione tornare a casa con il primo premio. Ogni anno partecipiamo ad almeno due concorsi. Recentemente abbiamo gareggiato in Puglia per il concorso internazionale di danza del World Dance Movement.
Passiamo alle coreografie. Le tue fonti di ispirazione?
Di questi tempi in Italia va molto la danza contemporanea. E Veronica Peparini, che cura le coreografie di un noto programma televisivo, è un grande modello artistico. Ma la mia fonte di ispirazione per eccellenza è l’arte circense, che mi fornisce continui spunti per gli spettacoli che preparo ogni anno. Infatti adoro il Cirque du Soleil e i funambolici Momix, anche se sono inarrivabili, in quanto sia ballerini che acrobati di livello internazionale. Per quanto riguarda “Oltre la danza”, ci dividiamo tra coreografie che devono raccontare un storia e coreografie che invece trasmettono solo energia, come accade generalmente con quelle di hip pop. E poi ci sono coreografie di contemporanea, come una in particolare che abbiamo realizzato, davvero struggente… (CONTINUA)