Porti, parole di Crocetta provocano reazione della Presidente del Consiglio comunale


AUGUSTA – Non potevano lasciare indifferente la politica augustana le dichiarazioni rese dal governatore Rosario Crocetta contro il decreto sui porti. Interviene con un comunicato stampa la pentastellata Lucia Fichera, presidente del Consiglio comunale.
Attribuisce le esternazioni del Governatore, che ha parlato di umiliazione ai danni delle città metropolitane di Catania e Messina, ad una possibile campagna elettorale e, dicendosi basita, esterna il suo dissenso: “Ha intenzione di impugnare il decreto perché testardamente non vuol riconoscere le reali potenzialità che il porto di Augusta rappresenta per tutta l’economia della Sicilia, potenzialità rappresentate da infrastrutture e traffici già in essere; non me ne voglia il Presidente ma tutto ciò ha del surreale, Augusta è uno dei nove snodi intermodali della Comunità europea per la Ten-t e averne ottenuto il riconoscimento anche da parte del Governo centrale viene considerato uno scippo ai danni di Catania e Messina?”.
La Presidente del Consiglio comunale spiega: “Nessuno scippo, ma soltanto una conferma, già consolidata, che l’unica governance portuale della Sicilia orientale è e sarà Augusta, lo dice l’Europa, lo dice lo Stato italiano e lo ha preteso la città di Augusta nella persona del Sindaco e del Consiglio comunale che, attraverso una mozione votata in modo unitario dallo stesso, ha chiesto in modo chiaro ed inequivocabile che Augusta sia finalmente protagonista e volano di un nuovo sviluppo economico incentrato sulla captazione delle nuove rotte commerciali mondiali“.
Commenta il tempismo del Governatore: “È tardi per fare proclami e sarebbe opportuno che il presidente Crocetta non crei allarmismi o inutili campanilismi decisamente fuori luogo; lo invito a non ergersi a paladino della giustizia a scoppio ritardato e ad ammettere che tutto ciò è una mera opportunità elettorale, e non è un caso che le due Città oggetto di così tanto accorata passione rappresentino un appetibile bacino di voti“.
Infine, si rivolge allo stesso Crocetta con toni duri: “Presidente, non chiami alle armi i siciliani per questa sua improponibile battaglia, pensi alle esigenze reali della Sicilia, credo sia il caso che lei si faccia finalmente promotore di una programmazione seria e proiettata nel futuro prossimo dell’economia siciliana, una programmazione che possa dare spunto a nuove opportunità lavorative che gravitano attorno alle governance portuali siciliane; colga l’opportunità dell’evento, se ne è capace e se ne ha la volontà, diversamente si dimetta e liberi la Sicilia dal suo malsano modo di governare“.