AUGUSTA – Siamo stati informati dal vice segretario provinciale del Sappe, ovvero il Sindacato autonomo della Polizia penitenziaria, Salvatore Gagliani, di “forti tensioni” avvenute nel carcere di Augusta nella giornata del 3 agosto. La mancanza d’acqua sarebbe stata la causa scatenante di una “rivolta dei detenuti” e si sarebbe reso necessario l’intervento degli agenti della Polizia penitenziaria per sedare gli animi e ripristinare l’ordine.
L’emergenza idrica non è una novità, dal momento che coinvolge la Casa di reclusione di Augusta da vent’anni. Inoltre si aggiungerebbe il problema degli insetti, e in particolare delle zanzare, che costringe gli agenti a far periodicamente ricorso addirittura alle cure mediche.
Il Sappe, avvertendo sul rischio di nuove tensioni, si augura “un immediato intervento da parte delle autorità dirigenti, con l’auspicio che vengano presi provvedimenti seri e risolutivi che garantiscano le minime condizioni igieniche mancanti“. E annuncia che valuterà, di concerto con la segreteria nazionale, “se fare intervenire l’Asp competente” o addirittura “una denuncia alla Procura della Repubblica per la scarsa igiene e il rischio malattie a cui sono sottoposti sia l’utenza che la Polizia penitenziaria“.