Scontro frontale su commissioni consiliari: Settipani denuncia, Caruso non ci sta


AUGUSTA – La polemica rovente è scaturita dalla seduta del Consiglio comunale di martedì pomeriggio, quando il consigliere comunale di opposizione Nilo Settipani si attendeva che una lettera inviata alla presidenza del Consiglio comunale venisse letta in Aula, “nel nome della trasparenza“. Tale nota, recante ad oggetto “sedute commissioni consiliari: richiesta di maggior controllo delle presenze e dei relativi accrediti dei gettoni”, non è stata letta in Aula perché non all’ordine del giorno, neppure a seguito, da parte dello stesso consigliere, di una richiesta di intervento “per fatto grave” e, da parte della minoranza, di concedere una riunione dei capigruppo.
Con la lettera, diffusa successivamente dal consigliere dissidente pentastellato a mezzo facebook, Settipani intendeva segnalare “azioni svolte da un consigliere comunale del M5s che ledono l’immagine di questo consesso“, senza però menzionarlo, per la contemporanea presenza in due commissioni consiliari, tenute lo scorso 10 marzo, riscontrata a seguito di una verifica dei verbali. Tra le accuse inerenti alla doppia e contemporanea presenza, oggetto anche di una formale denuncia presentata da Settipani alla Procura della Repubblica tramite l’ufficio locale della Guardia di Finanza, quelle di aver fatto “maturare le condizioni per il pagamento del gettone di presenza di commissione a beneficio dei tre convenuti” e di “arrecare un evidente danno di immagine al Comune di fronte ai tecnici esterni e la cittadinanza tutta“.
Si è quindi appreso da fonti di stampa che il consigliere comunale destinatario di tali accuse sarebbe Mauro Caruso, capogruppo consiliare del M5s, che in data odierna replica attraverso una nota.
Premette: “Per i non addetti ai lavori, chiarisco il mio ruolo: oltre ad essere consigliere comunale, sono capogruppo del gruppo consiliare Movimento 5 stelle. Il capogruppo è colui che, nell’espletamento delle proprie funzioni, ha facoltà di presenziare a tutte le commissioni consiliari, con diritto di parola ma non di voto, senza percepire alcun gettone di presenza!“.
Caruso snocciola i dati della propria attività nelle commissioni consiliari: “Dalla mia nomina a capogruppo del Movimento 5 stelle, su oltre 80 commissioni consiliari, ho preso parte a 20. Nella qualità, invece, di componente effettivo della I e della V commissione consiliare, ho preso parte complessivamente a 37 sedute. Sono, altresì, intervenuto quale sostituto di miei colleghi consiglieri in 10 commissioni consiliari. Tirando le somme, quindi, ho partecipato ad oltre l’80 per cento del totale delle sedute di commissioni consiliari svoltesi. Ricordo, infine, che, quale consigliere eletto del M5s, rinuncio al 30 per cento del mio gettone di presenza. Questa è la doverosa premessa, e già solo i numeri basterebbero a dimostrare la dedizione e serietà poste nello svolgimento del mio mandato“.
Prosegue: “Sono costretto, mio malgrado, a rispondere allo squallido attacco di cui sono stato vittima da parte del consigliere Settipani, il quale, dopo avermi pretestuosamente denunciato alla autorità giudiziaria, ha divulgato detta denuncia all’Amministrazione intera, stampa locale e social network“.
Quindi replica sul merito delle accuse: “Ma veniamo allo “scoop”: la mia colpa sarebbe stata quella di risultare presente, in una occasione, in due commissioni consiliari tenutesi lo stesso giorno alla stessa ora. Un mero errore di verbalizzazione, però, non è reato, così come non è lecito fare una falsa rappresentazione dei fatti pur di raggiungere lo scopo di denigrare una persona o, peggio, accusarla falsamente di aver commesso un grave reato“.
Il capogruppo pentastellato annuncia azioni legali: “Queste accuse sono particolarmente gravi, ma questo lo stabilirà l’autorità giudiziaria alla quale mi rivolgerò per tutelare la mia immagine e la mia persona. Nel frattempo, ho già verificato l’erroneo pagamento del gettone di presenza (dovuto all’errore di verbalizzazione) ed ho chiesto agli Uffici di provvedere di conseguenza“.
Riserva la controffensiva in chiusura di nota: “Che si tratti di un attacco strumentale, lo si evince dalla lettura dei verbali di tutte le commissioni che l’eroico consigliere paladino (lui sì!) della legalità ha avuto cura di richiedere e di spulciare! Infatti mi chiedo, in tema di trasparenza, come gli siano sfuggite le assenze perenni di chi come me è stato eletto o le “comparsate” di 15 minuti appena per guadagnare un gettone di presenza per l’intero importo?!“.