“Smilitarizzazione” di Punta Izzo: interrogazioni, bandi e petizioni popolari


AUGUSTA – A seguito dell’assemblea pubblica tenuta in piazza Turati lo scorso 16 settembre, il Coordinamento per la smilitarizzazione e la tutela di Punta Izzo, di cui fanno parte Legambiente Augusta, Decontaminazione Sicilia, Natura sicula onlus e Comitato di base No Muos – No Sigonella, interviene sugli ultimi risvolti della vicenda.
In particolare due eventi: un’interrogazione al ministro Pinotti dei deputati del M5s componenti della commissione Difesa, con primo firmatario Maria Marzana [rettifica: con primo firmatario Gianluca Rizzo], sulle eventuali bonifiche passate e future e sulla valorizzazione dell’area militare di Punta Izzo nella direzione naturalistica e turistica, con la proposta del coinvolgimento del Comune, competente per territorio, e delle associazioni ambientaliste; l’avviso pubblico del Genio militare della Marina di Augusta, tramite il quale viene formalizzata l’intenzione di affidare in concessione a privati per la durata di sei anni lo sfalcio delle erbe e il controllo della vegetazione infestante del comprensorio costiero “a mezzo uso pascolativo”.
Ricordiamo, per dovere di cronaca, anche una interrogazione consiliare presentata il 25 agosto scorso dai consiglieri comunali di opposizione Triberio, Beneventano Del Bosco e Lisitano, per conoscere “quali sono stati gli atti amministrativi posti in essere per acquisire al patrimonio comunale le suddette aree e come l’Amministrazione intende procedere per assicurare il raggiungimento dell’obiettivo di cui trattasi e gli atti che intende proporre per evitare in caso di dismissione un uso diverso da quello auspicato”.
Attraverso una nota odierna, il summenzionato Coordinamento critica l’intenzione della Marina: “La Marina Militare, purtroppo, non è nuova a questo genere d’iniziative: già in passato, ad esempio, è stato concesso il pascolo nell’area del deposito di munizioni di Cava Sorciaro, in territorio di Melilli, proprio a ridosso di raffinerie e stabilimenti petrolchimici. Riteniamo grave e avventata la decisione della Marina Militare di regolarizzare il pascolo degli animali a Punta Izzo (finora, a quanto pare, consentito solo in via informale)“.
La critica è connessa anche al fatto che, secondo il Coordinamento, l’area dell’ex poligono di tiro non sarebbe mai stata bonificata da quando sono cessate le esercitazioni a fuoco e che sarebbe “ragionevole sospettare che decenni di esercitazioni a fuoco, e prima ancora l’utilizzo del promontorio in periodo bellico, abbiano generato una sensibile contaminazione da metalli pesanti del suolo e dei fondali marini“, ricordando il “piombo dei bossoli dispersi nell’ambiente e ancora oggi rintracciabili sulla superficie del terreno“.
Si chiede: “Quali garanzie sanitarie e di sicurezza, in relazione all’attività di pascolo, sarebbe in grado di offrire l’amministrazione militare?“.
Ma la questione nodale per il Coordinamento è un’altra: “Aprire Punta Izzo al pascolo, senza stabilire la capacità di carico dell’area, rischia inoltre di arrecare notevoli danni al prezioso patrimonio naturalistico che caratterizza questo tratto di costa. Ciò finirebbe per compromettere la possibilità che si riconosca Punta Izzo come parco o riserva naturale, una volta ottenuta la sua definitiva smilitarizzazione. Ci sembra paradossale, infine, che la Marina autorizzi l’ingresso degli animali in una zona militare, mentre viene mantenuto il totale divieto d’accesso per la cittadinanza di Augusta“.
La nota si conclude con un appello: “Sulla base di queste considerazioni, invitiamo il genio militare della marina di Augusta a fare un passo indietro, revocando l’avviso per la gara d’appalto, nell’attesa che vengano svolte accurate indagini tecniche finalizzate ad accertare il reale “stato di salute” del comprensorio di Punta Izzo“.
Ed un annuncio: “Nelle prossime settimane, presenteremo alla città il testo della petizione popolare rivolta al ministero della Difesa e alle altre autorità competenti, per richiedere ufficialmente la smilitarizzazione e gli interventi di bonifica e tutela ambientale e culturale di Punta Izzo. Da quel momento in poi inizieremo la raccolta firme, con l’obbiettivo primario di allargare la partecipazione attiva della cittadinanza in questa battaglia per la riconquista e la difesa di un bene comune“.