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Stai cercando lavoro? Attento alle truffe

Chi conosce il brand italiano LUISAVIAROMA forse avrà notato sul proprio feed di Facebook degli annunci pubblicitari che, mostrando il marchio, ricercavano personale per diversi posti di lavoro.

A uno di questi annunci ha risposto Adam, un 67enne statunitense in cerca di un’entrata extra. Dopo una breve procedura di controllo, è stato contattato via WhatsApp da un rappresentante della società. Pochi giorni e tante promesse dopo, Adam si è reso conto di essere caduto vittima di una truffa, costata ben 28.000 dollari.

Non è un caso isolato: il mondo delle offerte di lavoro nasconde diverse insidie che è bene conoscere per evitare di ritrovarsi in situazioni spiacevoli. In quest’articolo scopriremo alcuni degli scenari più comuni e daremo qualche consiglio utile per ridurre i rischi.

Inserzioni di lavoro fasulle: facciamo chiarezza

In inglese si chiamano “recruitment scams” e non sono altro che inserzioni di lavoro create ad arte per ottenere un guadagno illecito dalle persone in cerca di impiego. Solitamente le organizzazioni criminali (ma può trattarsi anche di hacker individuali) si fingono importanti compagnie o agenzie interinali per attirare persone in cerca di lavoro.

Le modalità di contatto sono quelle classiche: e-mail, chiamate telefoniche o messaggi di testo (tramite app o SMS) rivolti a possibili vittime, alle quali viene spesso promesso un posto di lavoro o un’offerta che permetta di guadagnare rapidamente.

Negli ultimi anni, i social media sono diventati un canale preferenziale per questo tipo di truffe. Ad esempio, nel solo 2022 l’Australian Consumer and Competition Commission ha pubblicato un report secondo il quale sarebbero stati sottratti quasi 9 milioni di dollari tramite questi schemi illeciti.

Le tipologie principali di inserzioni truffaldine

Ci sono diversi tipi di truffe legate alle offerte di lavoro. Le principali sono:

  • Offerte di lavoro fasulle: la tipologia più comune, già vista in precedenza. Si basa su annunci di lavoro falsi per attirare possibili candidati a cui sottrarre informazioni personali o denaro.
  • Colloqui di lavoro truffaldini: step successivo al precedente, in questo caso la comunicazione segue il canovaccio solito dei colloqui standard, attraverso chat o per via telefonica. L’obiettivo è sempre lo stesso: ottenere un vantaggio economico in maniera illecita.
  • Richieste di anticipo di denaro: la truffa si basa su un pagamento anticipato per spese amministrative o di formazione come parte del processo di reclutamento.
  • Truffe legate al telelavoro: questa è una sottotipologia che può rientrare nelle categorie precedenti, ma è particolarmente efficace poiché sono tante le persone senza lavoro che cercano impiego da remoto.

In linea generale, è importante avere una buona dose di scetticismo e verificare la veridicità di qualsiasi offerta di lavoro prima di fornire informazioni o effettuare pagamenti.

Come proteggersi da questi rischi

Dal lato dell’utente in cerca di lavoro, il primo livello di protezione deve essere rappresentato dalla consapevolezza dei pericoli. Salvo poche eccezioni, infatti, è irrealistico pensare che sia un’azienda o l’agenzia interinale a contattare direttamente e men che meno a farlo attraverso canali informali come le app di messaggistica (ad es. WhatsApp o Telegram).

Se un’offerta sembra troppo bella per essere vera, probabilmente è una truffa. Il lavoro richiede competenza, e le posizioni con i compensi più alti sono riservati esclusivamente a persone molto preparate e con un curriculum ricco.

Quando si valuta un’offerta di lavoro, meglio non fidarsi esclusivamente di un’inserzione solo perché è stata pubblicata su una piattaforma che consideriamo affidabile. È utile ricordare che è illegale pubblicare offerte di lavoro in forma anonima. Se l’inserzione manca dei riferimenti di contatto, dovremmo quantomeno insospettirci.

Sistemi protettivi come una connessione VPN possono tornare utili dal lato della sicurezza ma anche nella ricerca del lavoro. Oltre ad anonimizzare i dati trasmessi durante la connessione, ci permettono anche di collegarci alle piattaforme di recruiting tramite IP stranieri, ad esempio per cercare posti di lavoro in Paesi confinanti (come Svizzera, Austria o Slovenia).

Se durante il colloquio di lavoro viene richiesto un pagamento anticipato, molto probabilmente siamo finiti nella rete dell’organizzazione criminale. Anche se alcune cooperative richiedono un pagamento alle persone assunte, nel caso in cui la transazione dovesse essere richiesta insistentemente prima di firmare il contratto, potrebbe trattarsi di un caso di falsa cooperativa.

È importante non farsi prendere dalla disperazione e dal bisogno urgente di denaro. Le organizzazioni criminali fanno leva proprio su questa fragilità per raggiungere i loro loschi obiettivi.


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