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Ultim’ora sul depuratore di Augusta: il commissario ad acta Contrafatto fissa i tempi

AUGUSTA – Finalmente, l’assessore regionale all’Energia e ai Rifiuti Vania Contrafatto, nella qualità di commissario dello Stato alla Depurazione, ha fornito le attese risposte a maggioranza e opposizione, che alla questione tre mesi fa avevano dedicato un Consiglio comunale monotematico, alla politica, ai comitati e soprattutto alla cittadinanza sullo stato dell’arte degli interventi delle opere di collettamento e depurazione delle acque reflue.

Lo ha fatto venerdì pomeriggio poco dopo le ore 18, presso il salone di rappresentanza “Rocco Chinnici” del Palazzo di Città, su invito dell’Amministrazione comunale, primo di una serie di incontri pubblici che vedranno il commissario straordinario in città fino a questo sabato mattina.

A introdurre la conferenza è stato il sindaco Cettina Di Pietro, ricordando che l’ultima occasione di incontro e di interlocuzione istituzionale con il commissario ad acta risaliva allo scorso maggio, alla presenza allora dell’assessore ai Lavori pubblici Roberta Suppo e della parlamentare regionale pentastellata Angela Foti. Ha subito posto la questione dei dodici bandi di gara inerenti alle opere necessarie e agli ulteriori ritardi patiti ad Augusta, a differenza di altri comuni interessati dal problema.

Inoltre, ha chiesto al commissario Contrafatto delucidazioni sulla fattibilità o meno della soluzione alternativa alla realizzazione di un nuovo depuratore cittadino che suggerirebbe invece l’allacciamento al depuratore consortile Ias di Priolo, come considerato dai commissari straordinari che hanno amministrato l’Ente fino allo scorso anno. Ancora, tra gli spunti di discussione offerti dal Sindaco, una richiesta di chiarimenti sui fondi stanziati a tal fine con il cosiddetto “Patto per il Sud”, asserendo che “è importante capire se è la stessa somma che era destinata prima o si tratta di una aggiunta rispetto a quella originariamente prevista“, oltre a notizie certe sulla tempistica legata ai bandi di gara.

Il commissario dello Stato alla Depurazione Vania Contrafatto intende fugare subito le recenti perplessità sul suo operato, chiarendo che “uno studio preliminare di fattibilità a costo zero la giunta commissariale l’ha fatto“, nei termini di una “indagine visiva“, per quanto possibile.

Ma da qui iniziano una serie di risposte negative: il progetto del depuratore non c’è ancora e, in più, ricorda la Contrafatto, non si tratterebbe di “un’opera del deserto“, motivo per cui “deve essere intanto studiato l’esistente, quindi bisogna capire se questo esistente deve essere eliminato, modificato o va potenziato, aggiungendo qualcosa in più“; inoltre la congiuntura esistente che porta al primo collettore, a seguito di collaudo, sarebbe risultata inutilizzabile. Sui noti dodici progetti per il collettamento e la depurazione delle acque reflue di Augusta, evidenzia che erano stati redatti dal gestore del servizio idrico integrato poi dichiarato fallito, quindi acquisiti al fallimento e tuttora di proprietà dello stesso. Rivela che comunque i dodici progetti sono stati chiesti in visione al fallimento ed “essendo stati dichiarati non idonei, li abbiamo restituiti“. “Ciò significa che abbiamo dovuto ricominciare da capo“, chiosa.

Il commissario ad acta allora conferma parte del cronoprogramma ventilato da alcune fonti di stampa, così come sarebbe stato concordato con Roma e poi trasmesso a Bruxelles: “La consegna dei lavori dovrebbe essere stimata per metà del 2019, proprio perché siete in infrazione comunitaria“.

Un riferimento alla procedura di infrazione avviata dall’Unione europea nei confronti dell’Italia, per il fatto che 43 comuni siciliani con più di 15 mila abitanti non sono muniti di depuratori, oppure di depuratori sufficienti a depurare le acque reflue prodotte. Ma smentisce le fonti di stampa secondo cui le relative sanzioni sarebbero state quantificate, perché proprio l’impegno assunto da Roma con la nomina dei commissari straordinari avrebbe consentito la sospensione della relativa procedura di secondo grado.

Per rispettare i tempi, non ha potuto e non potrà utilizzare gli uffici della Regione o dei comuni interessati, in quanto “causa dell’inadempimento comunitario“, ma disporrà del supporto di una società in house del ministero dell’Ambiente. Tra gli aspetti positivi, la Contrafatto cita la prossima applicazione della sola normativa statale, “un bene perché le leggi nazionali sono più veloci nelle procedure rispetto a quelle regionali“, e i poteri speciali che la legge attribuisce al commissario straordinario, “quindi taluni passaggi possono essere concentrati con particolari conferenze di servizi e autorizzazioni, in tempi più ristretti“.

In merito alla proposta alternativa dell’allacciamento al depuratore consortile Ias di Priolo, rigetta del tutto l’ipotesi, dal momento che, spiega, “si dovrebbe ripartire da capo perché ciascuno di questi interventi e di queste somme sono state già state approvate dal Ministero e da Bruxelles” e utilizzare le somme stanziate, in particolare per la realizzazione di un depuratore pubblico, per collegare Augusta a un depuratore privato configurerebbe un reato, “sarebbe distrazione di fondi pubblici a fini privati“.

Il commissario ad acta riferisce che, grazie a una legge entrata in vigore solo due mesi fa, che le consente di “non aspettare di avere tutti i soldi nella contabilità speciale ma di poter agire sulla competenza“, iniziando a impegnare e a spendere i fondi, ha potuto far partire le prime gare per interventi dove si era in una fase più avanzata di Augusta, come Misterbianco (progettazione definitiva) e Palermo (progettazione esecutiva). Quindi rassicura la cittadinanza presente, annunciando che per Augusta, nelle modalità conformi alla relativa normativa statale e a un protocollo siglato con l’Anac, a breve verranno emananti i bandi di gara per effettuare le indagini sullo stato dei luoghi.


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